Il disastro del Vajont 59 anni dopo.
Sono passati 59 anni da quel tragico 9 ottobre 1963 quando, alle ore 22 e 39, una frana del volume di circa 260 milioni di metri cubi di materiale, si staccò dal monte Toc e scivolò nel lago artificiale del Vajont.
La frana provocò lo spostamento delle masse d’acqua contenute nel lago e causò l’inondazione degli abitati di Erto e Casso, San Martino e Longarone, una catastrofe che provocò la morte di oltre 1.900 persone, ma il numero esatto non è mai stato stabilito con precisione. Un dolore ancora vivo in Friuli che dal 2019 viene anche ricordato con l’istituzione della Giornata in ricordo della tragedia del Vajont e del riconoscimento Memoria del Vajont.
“La tragedia del Vajont è una ferita aperta nella memoria della nostra terra“, commenta in una nota il Gruppo consiliare regionale della Lega esprimendo “solidarietà e vicinanza in questa giornata di commemorazione alle comunità locali e a tutti coloro che furono testimoni, soccorritori e volontari di quella catastrofe“.
“Ricordare e trasmettere la memoria della tragedia ai figli e ai nipoti è un dovere morale per non dimenticare le 2.000 persone che hanno perso la vita a causa della fame di profitto e che ad oggi non hanno ancora avuto giustizia”, concludono gli esponenti della Lega.