L’indagine della polizia.
La squadra mobile, unitamente all’ufficio Immigrazione, ha denunciato alla locale Procura della Repubblica 72 cittadini stranieri, di nazionalità pakistana , nepalese ed afgana, tutti richiedenti asilo tra i 20 e i 40 anni, che hanno allegato alle loro istanze di rinnovo del permesso di soggiorno fittizie comunicazioni di ospitalità finalizzate al rinnovo del titolo.
Gli accertamenti effettuati avevano lo scopo di appurare la genuinità di dette comunicazioni presentate prevalentemente dai soggetti di origine asiatica, presenti prevalentemente in questa provincia e giunti in Italia fra il 2017 ed il 2019 con il noto flusso migratorio.
Questi, attualmente, sono in attesa delle determinazioni della Commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato o degli esiti del ricorso presso il Tribunale di Trieste.I richiedenti asilo in questione non si trovano collocati presso strutture di accoglienza e, di fatto, non hanno una fissa dimora.
Al fine di ottenere il rinnovo, per alcuni, nonché per radicare l’istanza presso la Questura di Udine, per altri migranti che avevano ottenuto il primo permesso di soggiorno in altre province, risulta fondamentale documentare una dimora, dando conto, attraverso la comunicazione di ospitalità, di essere domiciliati in questo ambito territoriale.
Oltre ai 72 migranti, sono stati segnalati alla Procura anche 2 soggetti di nazionalità ghanese ed un altro cittadino pachistano che avrebbero predisposto la modulistica falsamente attestante l’ospitalità.
I migranti ottenevano la fittizia comunicazione di ospitalità pagando una cifra variabile tra i 50 ai 100/150 euro.
Fra i 72 denunciati, 6 risultano deferiti anche per circonvenzione di incapace in quanto avrebbero indotto una cittadina italiana, certificata per incapacità, a firmare la dichiarazione di ospitalità.