Il bilancio della polizia.
Se all’inizio del periodo critico della pandemia la situazione della criminalità non presentava particolarità rispetto al trend consolidatosi negli ultimi anni, le misure di contenimento hanno determinato significative modificazioni del tasso di delittuosità, crollata in tutta la provincia di Udine, in linea con il dato nazionale, del 70%.
Sono calati in particolare i furti (- 82%), le violenze sessuali (-50%), le rapine (-30%). Di contro con l’affievolimento del “controllo sociale” determinato dalla riduzione degli spostamenti e dalla chiusura di molte attività economiche, culturali e sociali, si è imposta l’intensificazione dell’attività di controllo di quelle aree del territorio – dove, per la chiusura delle attività, potrebbero essere commessi con più facilità reati, in particolare furti.
La protratta convivenza ha aumentato gli interventi della polizia per litigi intrafamiliari o condominiali, spesso risolti nell’immediatezza con la riappacificazione. Tutte le istituzioni che fanno parte della rete di protezione delle persone maltrattate o oggetto di violenza sono ora impegnate a non far venir meno l’azione di supporto anche in questa delicata fase.
Non è cessata, seppur diminuita o mutata nelle modalità, l’attività di spaccio di stupefacenti, con le conseguenti violazioni di chi ne è alla ricerca o ne fa commercio.
La sospensione delle attività scolastiche e produttive e la contrazione degli spostamenti ha determinato l’iperconnessione alle reti informatiche, con un significativo aumento del rischio di commissione di reati attraverso il web. Sul territorio nazionale sono fiorite in particolare le truffe che, sfruttando la paura, propongono l’acquisto di dispositivi di protezione o farmaci a prezzi esorbitanti dispositivi oppure falsi; oppure le truffe che, facendo leva sulla solidarietà, raccolgono denaro, con varie modalità, richiamando fraudolentemente il nome di istituti o ospedali.
Con l’aumento del tempo di connessione, si segnala anche l’aumento del rischio delle problematiche legate alla dipendenza dell’uso della rete, al distorto uso dei social e della commissione di reati come l’adescamento on line. In questo campo primario è l’impegno della Polizia Postale, che monitora continuamente la situazione.