Cori razzisti allo stadio durante Udinese-Milan, cosa è successo e le reazioni

Non si placa la polemica sul caso dei cori razzisti durante la partita di ieri sera tra Udinese e Milan allo stadio Friuli, finita 3-2 per i rossoneri. Nel primo tempo la partita è stata sospesa 5 minuti per insulti razzisti nei confronti di Mike Maignan.

Tutto accade al minuto 33, quando Maignan abbandona il campo dopo aver segnalato insulti razzisti da parte di alcuni tifosi presenti nella Curva Nord. Qualche minuto prima, il portiere francese aveva già segnalato l’accaduto al quarto uomo. Maignan, si è diretto verso il tunnel degli spogliatoi seguito da Adli, mentre Theo Hernandez ha chiamato il resto della squadra a lasciare il campo. La partita è stata sospesa per cinque lunghi minuti, prima di poter riprendere.

Le reazioni.

L’Udinese.

Udinese Calcio è profondamente dispiaciuta e condanna ogni atto di razzismo e violenza. Riaffermiamo la nostra avversione a qualsiasi forma di discriminazione ed esprimiamo la nostra profonda solidarietà al giocatore del Milan Mike Maignan alla luce del deplorevole episodio avvenuto sabato nel nostro stadio. L’Udinese collaborerà con tutte le autorità inquirenti per garantire l’immediato chiarimento dell’accaduto, con l’obiettivo di adottare ogni misura necessaria per punire i responsabili.
Come Club, continueremo a lavorare diligentemente, come abbiamo sempre fatto, per promuovere la diversità e l’integrazione di tutte le etnie, culture e lingue tra i nostri giocatori, lo staff, la città ed una tifoseria che ha sempre dimostrato correttezza.

“Sono qui a Udine da mesi e questo è un popolo straordinario. È il club più multietnico possibile, è una città che dà esempio a tutti di integrazione ed è chiaro che prenderemo dei provvedimenti contro la o le persone artefici di questi gesti. Ovviamente non è tutta la tifoseria ad essere responsabile”. A pronunciare queste parole è il responsabile dell’area tecnica Federico Balzaretti, il quale afferma che “non tolleriamo nessuna forma di razzismo, la Procura indagherà su ciò che è successo, sia se fosse stata una sola persona che in caso fossero di più. Nessuno tollera forme di razzismo, il club in primis e prenderà provvedimenti”.

Il ministro Abodi. 

Sulla vicenda anche il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi: “Il mio, il nostro no al razzismo non può, non deve, non vuole avere il colore di una maglia o della pelle, non riguarda una religione o un popolo o una città: vale sempre e ovunque! Come il rispetto: sempre e ovunque! E chi sbaglia ne deve rispondere. Le nostre scuse a Mike Maignan”.

Il presidente della FIFA Gianni Infantino.

Duro anche il presidente della FIFA Gianni Infantino: “Gli eventi di sabato a Udine e Sheffield sono assolutamente ripugnanti e del tutto inaccettabili. Non c’è posto per il razzismo né per altre forme di discriminazione, nel calcio così come nella società. I giocatori interessati da quanto accaduto sabato hanno il mio pieno supporto. È necessario che TUTTE le parti interessate agiscano, a partire dall’istruzione nelle scuole, affinché le future generazioni comprendano che questo non è parte del calcio né della società”.

“Oltre alla procedura a tre fasi (sospensione della partita, seconda interruzione della partita, partita annullata), va comminata la sconfitta a tavolino per le squadre i cui tifosi si siano resi protagonisti di atti di natura razzista – provocando così l’annullamento della partita -, cosi come vanno attuati divieti di accesso agli stadi di tutto il mondo e portate avanti accuse penali nei confronti di chi compie atti razzisti. La FIFA e il mondo del calcio mostrano piena solidarietà alle vittime di razzismo e di ogni altra forma di discriminazione. Una volta per tutte: no al razzismo! No ad ogni forma di discriminazione”.