I possibili rimedi in Fvg contro la diffusione del Covid.
Nuove misure per arginare la diffusione del coronavirus. E chiusure mirate per frenare il contagio in alcune regioni, tra le quali anche il Fvg. Sono alcune delle novità che potrebbero arrivare prossimamente nella nostra regione, dove la corsa del Covid non pare arrestarsi. Oggi, in Friuli Venezia Giulia si sono registrati ulteriori 165 casi e, purtroppo, anche un decesso, mentre in Italia ci sono 10.000 nuovi contagi. Numeri che preoccupano.
E così, il governo potrebbe introdurre nuove misure. Domani il Consiglio dei ministri deciderà su eventuali provvedimenti, come la chiusura di bar, ristoranti e pubblici esercizi alle 22, se non addirittura alle 21. E per fare questo, anche in Fvg, verrebbero intensificati i controlli.
Nelle parole di Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute per l’emergenza Covid, si leggono altre possibili contromisure per limitare la diffusione del virus. Si riflette su chiusure mirate nelle regioni dove l’indice di contagio è superiore a 1, per punti di aggregazione come circoli, palestre, ed esercizi non essenziali. In Fvg l’indice Rt è arrivato a 1,24 e quindi le serrate, in questo caso, sarebbero inevitabili. Lo smart working, sempre secondo Ricciardi, dovrebbe diventare la forma ordinaria di lavoro in tutto il Paese.
A nuove limitazioni apre anche il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga. “Possibili misure restrittive o limitative penso saranno utili proprio per andare a evitare un lockdown – ha detto oggi -. Stiamo facendo una valutazione su questo e dai segnali che ci arrivano a livello nazionale e anche a livello locale si capisce che la virulenza del Covid sta tornando ai livelli di marzo e aprile”. “Non dobbiamo pensare di arrivare all’ultimo rischiando la chiusura di tutto – ha aggiunto il governatore – ma cercare di fare degli interventi più miti, ma in anticipo”. In merito alla Conferenza delle Regioni, Fedriga ha sottolineato che l’obiettivo “è quello di collaborare col Governo per evitare possibili lockdown”. Si lavora, quindi, per scongiurare un’altra serrata totale, che avrebbe effetti devastanti a livello economico e sociale.