Raffica di controlli contro l’abbandono dei rifiuti: nel mirino il settore dell’edilizia

I controlli sull’abbandono dei rifiuti in Friuli Venezia Giulia.

Raffica di controlli in Friuli Venezia Giulia contro l’abbandono dei rifiuti. In particolare l’attività del Corpo forestale regionale, attraverso il Nucleo Operativo per l’Attività di Vigilanza Ambientale (Noava), dall’inizio di quest’anno ha intensificato i controlli sulla gestione dei rifiuti provenienti da attività edili come inerti da demolizioni e terre e rocce provenienti da attività di scavo.

La necessità di incrementare gli accertamenti e la vigilanza in questo settore, è dovuta principalmente all’aumento degli interventi sul patrimonio edilizio, favoriti dalle agevolazioni previste in questo settore, cha ha visto aumentare in modo considerevole la produzione dei rifiuti derivanti da queste attività e la conseguente necessità di conferirli presso idonei impianti autorizzati per lo smaltimento o il loro recupero. Per quanto riguarda invece le terre e rocce da scavo, esiste anche la possibilità di riutilizzarle in altre attività edili ma sempre nel rispetto delle norme che disciplinano tali attività.

I controlli hanno interessato il territorio delle province di Udine e Gorizia, con un maggior impegno nelle zone dell’Isontino, onde prevenire un fenomeno illecito che è già stato a suo tempo oggetto di attenzione da parte del Noava, ovvero l’esportazione illecita dei rifiuti verso la vicina Slovenia. L’uso di aggirare le norme italiane sui rifiuti trasportandoli al di là del confine, per poi scaricarli e abbandonarli in luoghi soggetti a minor controllo, è stato segnalato anche dalle associazioni di categoria del settore edile, che vedono danneggiate da questi comportamenti le imprese che operano nel rispetto della legge. Infatti, tale gestione, svolta senza alcun rispetto della disciplina, ovvero senza tenere i necessari documenti e senza avere ottenuto le necessarie autorizzazioni, oltre ad esser fonte di possibili danni all’ambiente dovuti all’impossibilità di verificare la corretta gestione dei rifiuti, fa sì che si crei una sleale concorrenza tra le imprese, poiché l’imprenditore onesto è gravato dai costi che il rispetto delle norme in materia ambientale comporta e che il “collega” disonesto non deve sostenere.

Naturalmente i rischi ambientali dovuti a comportamenti scorretti non sono da sottovalutare, basti pensare quali conseguenze possono causare rifiuti contenti amianto degradato ed abbandonati in luoghi non idonei e senza alcuna precauzione. Al fine di prevenire il diffondersi di attività illecite di gestione di rifiuti da attività edili, il Corpo forestale regionale invita tutti alla massima attenzione, segnalando se del caso al Noava o alle competenti Stazioni forestali presenti sul territorio regionale, ogni possibile forma di abbandono di rifiuti o di degrado del territorio dovuto all’abbandono dei rifiuti.

Le gravi conseguenze derivanti dalla gestione illecita dei rifiuti da attività edili, sia dal punto di vista ambientale che economico e sociale, sono state evidenziate anche nel Rapporto Ecomafia 2021 di Legambiente, presentato recentemente in un interessante convegno all’Università di Trieste. In quel contesto, rappresentanti della magistratura e delle forze di polizia, hanno riassunto i risultati delle attività di vigilanza ambientale svolta sul territorio regionale nel corso del 2021, evidenziando come anche il settore della gestione dei rifiuti da attività edilizia necessiti di una dovuta e necessaria attenzione, al fine di tutelare salute e ambiente, e prevenire ogni possibile forma di infiltrazione malavitosa.