L’aumento dei contagi preoccupa il Fvg.
“Il nostro lavoro di analisi sull’aumento della circolazione del virus deve concentrarsi, in primo luogo, sulla gravità dell’infezione, a partire dal numero delle polmoniti. La task force regionale si riunirà già nelle prossime ore per esaminare l’impatto ospedaliero nel rialzo della circolazione del Covid. Siamo infatti chiamati a valutare quanto l’incidenza produce sulla domanda sanitaria e capire quali risposte riusciremo a garantire anche alle altre necessità del sistema sanitario”.
Lo ha detto il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, in apertura dei lavori di IDiPac3, la “due giorni” dedicata a fare il punto su oltre 2 anni di pandemia. L’iniziativa si è tenuta nella sede dell’ateneo udinese di via Colugna a Udine e ha visto la partecipazione di qualificati relatori affiancati dai responsabile scientifici Carlo Tascini ed Emanuela Sozio.
Riccardi si è soffermato, nel suo intervento, sull’alta circolazione del virus e su come la crescita dell’incidenza si rifletta sulla domanda ospedaliera. “Il nodo vero su cui prendere decisioni – ha detto Riccardi – è proprio quello di valutare come organizzare il sistema ospedaliero, garantendo le risposte ai pazienti positivi al virus da prendere in carico senza lasciare indietro le altre prestazioni”.
L’esponente della Giunta Fedriga ha poi tracciato, numeri alla mano, la complessità del periodo pandemico “che non è ancora alle spalle – ha chiarito- . se il Covid, in particolare per il mondo della sanità, ha rappresentato uno stress notevole, va sottolineato come dall’esperienza pandemica vanno colte e approfondite anche le opportunità: ad esempio non ci sono state discipline che hanno ragionato per compartimenti stagni, ma c’è stata invece interdisciplinarità e trasversalità del sistema professionale, con un esercito di persone che non si è risparmiato per dare risposte”.
Come ha riferito il vicegovernatore “abbiamo gestito 390 mila casi di Covid, eseguito 6 milioni e 600 mila tamponi, somministrato 2 milioni e 700mila vaccini, 30mila ingressi, fra aree mediche e intensive, di cui 12mila infezioni dei professionisti del sistema della salute”.
Riccardi ha ribadito la necessità di incrementare l’adesione alla quarta dose vaccinale. “Dobbiamo intensificare l’azione di convincimento delle persone; il sistema professionale può farlo in modo incisivo, spiegando che se oggi siamo in grado di governare, con impatti diversi rispetto al passato, oltre mille nuove infezioni al giorno, lo dobbiamo al vaccino. Va sgravato il più possibile il sistema organizzativo, provato da 3 anni di fatica e da una complessità oggettiva”.
Tascini ha indicato come la nuova variante è infettiva ma poco virulenta, creando così tanti positivi ma pochi ospedalizzati e ha tracciato inoltre un quadro sull’esperienza Covid. “Abbiamo imparato a curare la malattia, abbiamo dei monoclonali e degli antivirali efficaci e un vaccino che protegge dalla malattia grave. L’esperienza ha fatto crescere il sistema anche da un altro punto di vista, attraverso lo scambio di esperienze fra professionalità differenti e un confronto con la politica. Questo ha permesso una migliore conoscenza dei reciproci meccanismi”.