Gli affreschi hanno potuto riprendere il loro aspetto originario.
Sono giunti a termine i lavori di restauro degli affreschi di Francesco Chiarottini nella stanza del segretario generale all’interno del municipio di Cividale del Friuli: le operazioni sono state realizzate attraverso un contributo erogato dalla Fondazione Friuli che ha sostenuto metà della spesa totale del lavoro. Il progetto rientrava nel bando del 2016 Restauro beni mobili che la Fondazione Friuli ha istituito in un’ottica di recupero dei beni artistici del territorio.
Mentre anni fa erano stati riportati all’antico splendore gli affreschi, sempre del Chiarottini, presenti nella stanza del sindaco, ora anche la stanza attigua può presentare al pubblico le decorazioni originali del famoso pittore.
Conservare, valorizzare e tutelare sono i termini portanti rispetto al prezioso patrimonio culturale presente a Cividale. Alla luce di questi principi, e grazie alle operazioni di restauro, oggi gli affreschi del Chiarottini vivono una seconda vita che permetterà ai cittadini di conoscere anche questa particolarità del Palazzo. Le opere al primo piano della residenza municipale sono di particolare rilevanza. Francesco Chiarottini fu pittore, incisore, architetto e scenografo di Cividale del Friuli (29.1.1748 – 17.4.1796). Allievo a Venezia del Fontebasso e del Mengozzi, sui suoi interventi nella città ducale fonti recenti scrivono: “Proprio a Cividale lasciò i suoi capolavori, caratterizzati da una briosità di soluzioni che li fanno includere fra i migliori esiti in campo decorativo del gusto settecentesco.”
Nel corso dei secoli, gli affreschi del municipio sono stati più volte oggetto di interventi di manutenzione riconducibili a modifiche strutturali del palazzo come, ad esempio, l’apertura di grandi vetrate al piano terra od eventi sismici. Nel 1976, a seguito del terremoto, l’edificio subì infatti altri danni con l’apertura di fessurazioni distribuite su tutta la superficie pittorica.
La parete est della stanza del segretario fu oggetto, in passato, di rifacimenti e modifiche strutturali con l’apertura di una porta che aveva causato la perdita di parte dell’affresco. Questo era stato ricoperto da uno strato di pittura che, in parte, aveva riproposto il disegno originale ma aveva alterato le valenze cromatiche. L’intervento di restauro sostenuto dalla Fondazione Friuli e dal comune di Cividale del Friuli è consistito nell’asportazione di questo strato di pittura con mezzi meccanici; a seguito di questa operazione è emerso che l’intonaco originale era in più punti decoeso e fessurato. Sono stati quindi eseguiti dei consolidamenti. Le vecchie stuccature sono state eliminate e sostituite con nuove, così come le lacune che si sono evidenziate.
La superficie dipinta, molto abrasa, è stata pulita con particolari spugnette e lavaggi con acqua demineralizzata. L’integrazione pittorica è consistita nel riequilibrare cromaticamente l’insieme con colori ad acquerello senza aggiunte arbitrarie e ridipinture che avrebbero creato un falso storico. Per lo stesso motivo le grandi lacune, per lo più marginali, sono state lasciate a neutro. Finalmente gli affreschi, attraverso il restauro, hanno potuto riprendere il loro aspetto originario.
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