Indagine sul commercio illegale di avorio.
E’ partita del Friuli Venezia Giulia l’indagine dei carabinieri forestali del Nucleo Cites che ha portato alla denuncia di 19 persone e al sequestro di oggetti per un valore di 7mila euro, dopo le ispezioni condotte in regione, in Veneto e in Toscana.
Nell’ambito dell’operazione sono stati confiscati una serie di beni preziosi, tra cui monetiere in legno ebanizzato con intarsi in avorio, statuette, sculture, miniature dipinte, ventagli finemente incisi in avorio, porta oggetti, porta reliquie, bastoni da passeggio e raffigurazioni sacre.
Tutto è iniziato in seguito ad un controllo su un commerciante triestino, specializzato in oggetti di antiquariato, durante il quale erano stati confiscati due oggetti in avorio; da lì è partita l’attività d’indagine, condotta sotto la supervisione della Procura di Trieste, che ha permesso di rintracciare oggetti venduti illegalmente e di effettuare le perquisizioni. Alla fine, 15 persone sono state denunciate: molte di esse erano inconsapevoli del reato commesso perché venditori o acquirenti ignari che gli oggetti fossero privi delle necessarie certificazioni Cites.
Altre operazioni di controllo si sono concentrate sul commercio di oggetti in avorio effettuato da un commerciante fiorentino che ha portato al sequestro di due manufatti a Pordenone e al deferimento di due individui coinvolti nella compravendita. Ulteriori indagini online hanno portato alla denuncia di due residenti nella provincia di Trieste e al sequestro di ulteriori oggetti.