Commenti denigratori e attacchi no vaxsul profilo social del vicegovernatore Riccardi.
Il 20 giugno la Polizia di Stato ha indagato per i reati di diffamazione e danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici quattro donne italiane di età compresa fra i 40 ed i 60 anni, tutte residenti fuori regione.
Il 13 maggio 2021 il vice presidente della Regione Fvg, Riccardo Riccardi, presentava negli uffici della Digos della Questura di Trieste una querela per diffamazione in merito alla pubblicazione di numerosi post inviati sul proprio profilo Facebook dal contenuto denigratorio ed in aperto contrasto con la campagna vaccinale posta in essere dall’amministrazione regionale. Riccarsi ha fornito copia di alcuni commenti ed un elenco di profili da cui gli stessi erano partiti.
L’addetto alla segreteria dell’Assessore, incaricato di gestire profilo Facebook, ha confermato la ricezione di una notevole quantità di commenti da parte di un gruppo di persone nel cui logo del nickname era presente la sigla “VV”, con chiaro riferimento dell’appartenenza ad un gruppo i cui aderenti si dichiarano esplicitamente no vax.
Il personale della sezione investigativa della Digos ha proceduto prima di tutto ad effettuare l’analisi della documentazione fornita che permetteva di appurare che i numerosissimi commenti, erano sostanzialmente riconducibili a due tipologie di post, inviati in maniera sistematica e ripetitiva da molti aderenti al gruppo che avevano determinato “l’intasamento” del profilo social del vicegovernatore, utilizzando la tecnica del “Mail Bombing” al fine di comprometterne il funzionamento.
Successivamente è stata avviata un’articolata attività di indagine finalizzata a risalire all’identità dei titolari dei profili da cui erano partiti i commenti diffamatori: grazie alla scrupolosa analisi, si è accertata la natura “fake” dei profili utilizzati, che risultavano essere stati anche cancellati. Partendo dalle poche tracce lasciate, si ricercavano ulteriori spunti investigativi, ottenuti con decine di verbalizzazioni testimoniali, alcune delle quali realizzate con la collaborazione di altre Digos.
Nonostante il lasso temporale trascorso, la scrupolosa attività d’indagine espletata, coordinata dal Sostituto Procuratore Cristina Bacer, ha portato a denunciare gli autori che hanno diffamato esponenti delle istituzioni impegnati nell’attuazione delle Misure sanitarie volte a prevenire e contenere la diffusione della pandemia da Covid.