Lo studio di fattibilità per il collegamento tra Cimpello e Gemona.
Sono quattro le ipotesi sul piatto per il futuro collegamento tra le province di Pordenone e Udine, dalla Cimpello-Sequals a Gemona, secondo il piano di fattibilità che la Regione ha fatto preparare: lo studio muove dai dati che registrano un sovraccarico di traffico sulla Pontebbana e la necessità di potenziamento dell’asse Est-Ovest anche dopo l’entrata in servizio della Pedemontana veneta.
Le ipotesi stradali previste ricadono tutte nella categoria C1 (extraurbane secondarie) ad una corsia per senso di marcia e prevedono, per la gran parte, la riqualificazione di strade esistenti. Già annunciato che la nuova strada non toccherà la Val D’Arzino (come inizialmente si pensava con il passaggio tra Pinzano e Ragogna) e che la Regione è incline a sfruttare opere già finanziate o in appalto, come la bretella di Barbeano e il nuovo ponte sul Tagliamento, tra Spilimbergo e Dignano.
L’assessore regionale Cristina Amirante le ha illustrate ieri a Colloredo di Monte Albano, alla presenza dei sindaci della Comunità Collinare: “Quello presentato ieri sera è un punto di partenza e non un punto di arrivo che presenta quattro ipotesi di studio del possibile tracciato derivanti da un’analisi del contesto sociale ed economico a cui si accompagnano elementi di sostenibilità ambientale, paesaggistica, culturale“.
Ad illustrare il progetto nel dettaglio sono stati chiamati i tecnici dell’associazione temporanea di imprese incaricata dello studio che fa capo a E-Farm con gli ingegneri Sara Falasco, Massimo Tabarin, Roberto D’Avanzo, Alberto Perizza.
“Questo lavoro è il frutto di una riflessione approfondita che si è conclusa con quattro ipotesi di studio di tracciato. A questo hanno fatto da corollario anche la predisposizione di altri studi a supporto del Piano di governo del territorio che dettagliano un’analisi precisa sul deficit infrastrutturale nella connessione tra i territori pordenonese e udinese” ha spiegato ancora
Amirante.
L’assessore ha rimarcato che “obiettivo della Regione è dare una risposta alla domanda di spostamento di merci e persone salvaguardando i territori. Quella di ieri è stata un’occasione di dialogo fattivo e collaborativo con le zone interessate durante il quale sono state poste domande di approfondimento e quesiti sintomatici della necessità di valutare le varie alternative con i territori, pur nel rispetto dell’obiettivo finale”.