Le indagini dei carabinieri di Tarvisio.
È iniziata da un controllo alla circolazione stradale l’articolata indagine che i carabinieri della Stazione di Tarvisio, guidati dal Luogotenente Remo Rampazzi, hanno condotto dal mese di maggio 2021, sotto la cui lente era finito “un soggetto inesistente”, al quale risultava intestato il veicolo controllato. Approfonditi e complessi sviluppi investigativi hanno portato, nel corso dei mesi, ad identificare due indagati, un cittadino rumeno di 43 anni ed cittadino francese di 50 anni, i quali mediante l’utilizzo di documenti di identità falsi, avevano letteralmente “creato” uno straniero di fatto inesistente, al quale avevano poi “fatto ottenere” il rilascio del codice fiscale italiano, il reddito di cittadinanza e, dopo avergli aperto una partita IVA presso la Camera di Commercio di Milano per il commercio di veicoli, avevano fatto sì che con l’inganno effettuasse 23 compravendite fittizie di auto, i cui passaggi di proprietà venivano eseguiti sfruttando i vantaggi economici della cosiddetta legge DINI.
Allo stato attuale la persona inesistente, tale “Manole Marius”, è risultato titolare di 17 veicoli i quali, oltre ad essere già stati radiati d’Ufficio tramite il Pubblico Registro Automobilistico di Udine a seguito delle indagini dei carabinieri di Tarvisio, sono stati utilizzati per commettere una serie di reati contro il patrimonio, fra i quali truffe ai danni di assicurazioni e messi a disposizione di soggetti pluripregiudicati poiché veicoli “puliti e difficilmente rintracciabili” in quanto intestati a persona inesistente.
La collaborazione della Stazione carabinieri di Tarvisio con l’Ufficio Falso Documentale delle polizie locali di Bergamo e Milano e l’Ufficio contraffazione veicoli della polizia locale di Milano, ha permesso di accertare che, due di questi veicoli, benché regolarmente immatricolati in Italia, fossero provento di furto: un Iveco Daily e un Mercedes C200. Tali veicoli si sono rivelati essere dei “cloni” di mezzi regolarmente circolanti in Spagna e, mediante l’alterazione dei telai e dei documenti di nazionalizzazione, sono stati reimmatricolati in Italia.
Ad uno dei due indagati, già noto alle forze dell’ordine poiché trovato in possesso di ben 8 documenti di riconoscimento diversi, durante un ulteriore approfondimento investigativo, sono state rinvenute nella sua disponibilità numerose carte di credito intestate a soggetti inesistenti. Al momento sono in corso, da parte dei carabinieri di Tarvisio, approfondimenti sul materiale raccolto nel corso delle investigazioni, con la collaborazione dell’Arma di Brembate (Bergamo). Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, allo stato attuale vedono indagate quattro persone, che dovranno rispondere dei reati di truffa, falso, sostituzione di persona, uso di atti falsi, ricettazione e altro.