Le proteste fuori dal centro prelievi di Udine.
In coda sotto la pioggia e senza privacy. Nei centri di prelievo per i tamponi a Udine montano le proteste. Da giorni si moltiplicano le segnalazioni di chi ha dovuto attendere al freddo e sotto la pioggia prima di essere sottoposto al tampone per sapere se ha contratto il coronavirus.
Un’altra problematica evidenziata è quella della privacy. Tra la coda e l’ingresso nei container il rischio che non venga rispettata appieno è alto. Sulla vicenda si scaglia anche il Partito Democratico. “Nessuno può dire non sapevo. Alla fine di luglio il Pd aveva lanciato pubblicamente l’allarme. Allora nessuna risposta dai responsabili, ma con l’inverno in arrivo la situazione è degenerata ed ecco che siamo in un’emergenza che poteva essere evitata”, afferma Renzo Liva, della segretaria regionale del Pd Fvg.
Le richieste che giungono da più parti è quello di provvedere ad una tettoia e di dotare di posti a sedere l’area delle strutture. La Regione fa sapere di essere a conoscenza del problema e di stare intervenendo. “Ma è troppo facile intervenire – aggiunge Liva – quando i buoi sono scappati: resta il fatto di una gestione approssimativa e poco attenta ai cittadini. Un altro provvedimento preso in ritardo”.