Il cambiamento del clima in Friuli Venezia Giulia.
Il clima nella nostra regione sta cambiando e le sue conseguenze sono ormai sotto gli occhi di tutti. Precipitazioni fuori stagione, caldo record in estate ed in inverno, bombe d’acqua e tempeste di fulmini, sono solo i segni più evidenti di una situazione climatica che ormai sta sfuggendo di mano agli esseri umani, e sta assumendo proporzioni irreversibili ed incontenibili. Il quadro è chiaro ed allarmante: se non invertiremo la rotta, a breve, di questo ecosistema meraviglioso quale è la biosfera terreste, ben poco resterà. E tutto ciò non è frutto di un cieco allarmismo, bensì di una situazione supportata da dati certi ed evidenti, una “sensata esperienza” come diceva il grande scienziato Galileo Galilei.
Il trend climatico dagli anni ’50
Aumento della temperatura media annua (+0,3 °C ogni 10 anni nel periodo 1961-2016), una generale riduzione delle precipitazioni più pronunciata in primavera e in estate(-15/22%, trend annuale -3/4mm) , diminuzione dell’estensione dei ghiacci (-84% da circa metà ‘800), innalzamento del livello del mare e maggiore frequenza degli storm surges, il fenomeno delle acque alte che interessa le coste nord adriatiche.
Sono solo alcuni dei dati contenuti nello “Studio conoscitivo dei cambiamenti climatici e di alcuni loro impatti in Friuli Venezia Giulia” presentati in Consiglio Regionale.
La discussione in aula
Realizzato nel marzo 2018 dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa FVG), in collaborazione con le Università di Udine e Trieste e alcune realtà scientifiche che operano in regione, il report che compie un’analisi storica su variabilità climatica e una ricognizione sull’impatto di tali cambiamenti approfondendo una serie di casi di studio, nasce allo scopo di supportare una strategia regionale di adattamento ai mutamenti meteorologici e illustrare criticità oggettive che riguardano il Friuli Venezia Giulia.
Avviato un dibattito in Consiglio regionale, Furio Honsell (Open Sinistra FVG) ha chiesto maggiori delucidazioni sui modelli adottati per realizzare ipotesi sul futuro climatico della regione. Nicola Conficoni (Pd) e Cristian Sergo (M5S) hanno chiesto quale sia la strategia regionale di fronte alla situazione attuale e di quali strumenti si possa dotare l’amministrazione per contrastare questa evoluzione del clima. Massimo Moretuzzo (Patto per l’autonomia), ha chiesto invece se la minore disponibilità di acqua possa danneggiare in futuro le colture del territorio. In chiusura Stefano Turchet (Lega) e Mariagrazia Santoro hanno chiesto di creare uno strumento di governo volto a dare un parere di impatto climatico delle leggi regionali.