La protesta a Roma.
Non è mai stato così alto in Italia l’allarme per l’invasione dei cinghiali e degli altri animali selvatici. Questi, accusano le associazioni di categoria, distruggono i raccolti agricoli, sterminano greggi, assediano stalle, causano incidenti stradali nelle campagne ma anche all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti con pericoli concreti per la salute e la sicurezza di agricoltori e cittadini.
Una minaccia che per la prima volta domani giovedì 7 novembre, dalle 9 a Roma in piazza Montecitorio scatena la più grande protesta mai realizzata prima nella Capitale, con un blitz di migliaia di agricoltori, allevatori, pastori da tutte le regioni.
Insieme a loro, anche i sindacati Fai – Cisl e Uila Uil, oltre a rappresentanti dell’ambientalismo e delle associazioni dei consumatori come Symbola, Terranostra, Federparchi, Federconsumatori, Codacons, Adusbef, Centro consumatori Italia, Apab e Legambiente che ha condiviso le preoccupazioni alla base dell’iniziativa.
Per il Friuli Venezia Giulia, sarà presente Coldiretti con il presidente regionale Michele Pavan, presidenti e direttori provinciali. “Il nodo – dichiara Pavan – sono normative superate che impediscono di ridurre la popolazione dei cinghiali, e dunque si tratta di agire a monte. Come denunciamo da tempo, tuttavia, la presenza incontrollata di cinghiali, ungulati, corvidi, colombi e altro è diventata insopportabile”.
“Non è più possibile seminare – prosegue -, vedersi invasi dai cinghiali e dover riseminare un’altra volta. Vanno trovati strumenti nuovi ponendosi l’obiettivo dell’eradicazione totale di alcune specie anche, se del caso, modificando la legge regionale sulla caccia, non avendo paura degli animalisti e di quanti, per partito preso, mettono sullo stesso piano persone e animali”.
L’obiettivo è difendere il territorio, le case e il lavoro facendo conoscere gli inediti e drammatici numeri di un fenomeno esplosivo con le dolorose testimonianze di chi è stato personalmente colpito ed ha paura per l’incolumità della propria famiglia. Saranno presenti, insieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini, rappresentanti delle istituzioni e della politica a livello nazionale.
L’obiettivo è denunciare, anche con eclatanti azioni dimostrative, una emergenza nazionale che sta provocando l’abbandono delle aree interne, problemi sociali, economici e ambientali con inevitabili riflessi sul paesaggio e sulle produzioni con le incursioni dei cinghiali che sono arrivati anche all’interno delle città minacciando la sicurezza delle persone.
Per l’occasione sarà presentato il primo dossier Coldiretti-Ixè su “Gli italiani assediati dai cinghiali”, sui rischi per la sicurezza e la salute e le proposte concrete per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole e la tranquillità dei cittadini, nel rispetto della natura.