Il Primo maggio a Udine.
Centro storico di Udine pieno per il Primo maggio e negozi aperti. In tantissimi si sono riversati oggi per una passeggiata tra piazza San Giacomo e Via Mercatovecchio, spinti dalla bella giornata e dal ritrovato senso di libertà della zona gialla. “Siamo stati contenti di poter aprire, la gente è uscita, aveva voglia di passeggiare, di guardare”, commenta Solidea Trangoni, titolare dell’omonimo negozio di via Sarpi. Per le attività come la sua, specializzata in articoli per la casa e da regalo, l’ultimo anno è stato molto difficile. “La gente non si sposa, non ci sono più battesimi. Al nostro settore hanno rotto le gambe. Speriamo di tornare alla normalità”, conclude Trangoni.
Le vie del centro sono piene.
Poco più avanti nella via c’è lo storico negozio di abbigliamento Barducci. “Movimento c’è, è stata una bella idea tenere aperti i negozi, ero indecisa, ma alla fine ho aderito. Siamo stati chiusi per tanto tempo”, racconta Elisabetta Barducci. In via Manin un altro storico negozio di abbigliamento, solo per bambini questa volta, il Pinocchio, ha tenuto aperto “ma solo la mattina, il pomeriggio andiamo a camminare”, riferisce la titolare Rosanna Zoratto. “È stata una questione di principio. Io ho sempre pensato che le feste comandante vadano rispettate, ma oggi era un po’ il senso della ripartenza. Se sono ottimista per i prossimi mesi? Sì, molto. È come stare in guerra, ma prima o poi le guerre finiscono”, termina.
Lo scorso dicembre, proprio nel mezzo della pandemia, aveva aperto poco prima nella strada la Vineria La Botte. “Ieri abbiamo lavorato tanto, oggi è partita un po’ più tranquilla, ma c’è giro, siamo contenti”, dice Sara Pantarotto, che gestisce il locale con il marito Matia Sebastian Viaviani. Via Mercatovecchio si è riempita all’ora dell’aperitivo.
Centro di Udine invaso per questo Primo maggio con tutti i negozi aperti
“Ho visto oggi una gran voglia di stare fuori e socializzare – aggiunge Miriam Badin, nel negozio Arte Profumo di piazza Guglielmo Marconi, insieme alla titolare Emma Qualizza -. È la festa dei lavoratori, tenere aperto poteva sempre una contraddizione, ma è proprio attraverso questa contraddizione che cerchiamo di onorare i sacrifici di chi ha conquistato questi diretti”. All’angolo ci sono i negozi di calzature Marcolini e Falco.
“Pieno di gente, sarebbe stato sbagliato non esserci noi commercianti”, interviene il titolare Federico Lando. Certo, non basta una bella giornata ed il centro pieno per parlare di ripartenza. “Bisogna agire sulla fiscalità se vogliamo mantenere l’occupazione nei prossimi mesi. In questo ultimo anno c’è stata poco l’esigenza di avere scarpe nuove. Ma le calzature italiane sono un’eccellenza, che va difesa. Restiamo ottimisti e speriamo nei vaccini”, conclude.
Giorgio Puppini, del negozio di cappelli e accessori Zagolin, completa il ragionamento: “È un primo maggio diverso. Certo, che sarebbe stato meglio riposare e andare a prendere il sole, ma siamo qui e sono contento. Erano anni che non vedevo tanta gente in città in un giorno di festa. Sono sicuro che piano piano le cose torneranno a come eravamo abituati”.