L’Adunata per il ripristino della libertà costituzionale a Udine.
Si sono ritrovati, ancora una volta, in piazza a Udine. Con una richiesta ben precisa al Prefetto, quella di “disapplicare norme e regolamenti anti costituzionali attualmente applicati sul territorio di Udine e provincia”. Contestando lo stato di emergenza sancito dai vari governi, quello Conte prima e Draghi poi, soprattutto dopo le ultime decisioni del 5 gennaio sull’obbligo di Green Pass e vaccinazioni. Il tutto racchiuso sotto il cappello della “Adunata per il ripristino della legalità costituzionale“.
Sono centinaia le persone scese in piazza I Maggio questa mattina a Udine (gli organizzatori parlano di 600 manifestanti), per poi muoversi verso la Prefettura per chiedere, dopo il documento consegnato nell’ottobre scorso e rimasto senza risposta, la “sospensione dell’applicazione di tutti i provvedimenti discriminatori che ledono la coesione sociale e provocano danni morali e materiali, ripristinando la libertà costituzionale”. Per poi passare a contenuti più forti: “I cittadini che percepiscono l’insostenibilità dell’attuale situazione, in mancanza di un riscontro positivo e a conferma del disconoscimento della legittimità delle norme, denunciano le autorità che le applicano, violando i loro diritti umani e costituzionali, richiedendone le dimissioni immediate. In caso di ulteriori inadempienze di tali atti di congedo, verrà richiesta la destituzione e l’arresto in flagranza di reato”.
Immancabili gli striscioni, sia quelli di “Costituzione in azione” per protestare contro il Green Pass e le altre misure, sia quelli degli studenti che non accettano il passaporto sanitario, tanto per citare qualche caso. Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal Prefetto di Udine, Massimo Marchesiello.