Il processo che vede imputato Giamblanco.
Potrebbe arrivare il prossimo 13 aprile la sentenza del processo che vede imputato l’ex brigadiere dei carabinieri Silvestro Giamblanco, 53 anni di Buja, accusato di spaccio di droga, peculato e concussione nell’ambito dell’inchiesta sui sequestri fatti al Rototom Sunsplash di Osoppo nel 2011.
Questa mattina nell’Aula del tribunale di Udine si è tenuta l’arringa del difensore del militare, l’avvocato Maurizio Conti. Il 13 aprile ci sarà tempo per le repliche e la sentenza potrebbe arrivare già nella serata. La settimana scorsa, durante la sua requisitoria, il pm Luca Olivotto aveva chiesto nove anni e tre mesi di reclusione per il carabiniere.
L’avvocato Conti oggi ha risposto alle accuse, dalle quali Giamblanco si è sempre dichiarato innocente, per due ore e mezza, chiedendo l’assoluzione piena e concentrandosi sull’assoluta assenza di riscontri che comprovino la partecipazione del carabiniere ai reati contestati, riscontri che non sono arrivati nemmeno dalle intercettazioni telefoniche e ambientali.
Inoltre, ha posto l’accento sulla valutazione negativa delle due persone che hanno incolpato Giamblanco, anche loro coinvolte nel procedimento. A puntare il dito contro il carabiniere erano stati, infatti, l’ex comandante del Norm di Tolmezzo, Demetrio Condello, e la persona alla quale avrebbero consegnato la droga sequestrata. Condello, nel frattempo, ha patteggiato una pena a 4 anni di reclusione e 18 mila euro di multa per la vicenda.