L’intervento alla giornata di sensibilizzazione e prevenzione contro la Violenza sulle donne e il bullismo.
“Ricostruire il tessuto sociale che favorisce la coesione e riduce i rischi di emarginazione è un percorso che può essere favorito dalla scuola, ma presuppone la partecipazione e la condivisione dei giovani, i quali, nei loro gruppi e nelle loro compagnie di amici possono cogliere i segnali di disagio dei coetanei, ponendovi rimedio. Valorizzare l’amicizia cercando di essere sodali, significa infatti sviluppare i valori che possono nascere dal crescere insieme, dal saper stare in compagnia”.
Questo l’appello che l’assessore regionale alle Finanze e patrimonio, Barbara Zilli, ha rivolto ai giovani, intervenendo a Udine, al Teatro Palamostre, alla giornata di sensibilizzazione e prevenzione contro la Violenza sulle donne e il bullismo, organizzata dall’Andos (Associazione nazionale donne operate al seno) del FVG, in collaborazione con l’Associazione di criminologia forense e vittimologia del FVG a chiusura di un progetto specifico.
“I gruppi e le compagnie di giovani” – ha continuato Zilli – sono utili per cementificare le amicizie, ma anche per poter riconoscere i campanelli di allarme che i comportamenti di alcuni possono rappresentare, e permettono al gruppo di aiutare i singoli che ne fanno parte a superare i momenti difficili, inevitabili nella crescita, verso l’ingresso nella vita adulta”.
“Voltare le spalle – ha insistito – a chi palesa problematiche comportamentali o attraversa difficoltà, è un gesto di egoismo che rischia di rendere meno facile per qualcuno l’inserimento nella società”.
“Essere davvero amici e sapersi relazionare con gli altri – ha concluso – significa saper intercettare i bisogni di chi vi sta vicino, e che a volte non riesce a esprimere né superare le proprie difficoltà. Forse non ne parla in famiglia o in classe, ma cerca il consenso nei vostri occhi, anche semplicemente con il silenzio, per trovare il sostegno necessario in quel momento, e per poter guardare in avanti”.
Come hanno ricordato i relatori all’uditorio, composto da studenti delle scuole superiori, la psicologa e criminologa forense, Costanza Stoico, e il vicequestore, Massimiliano Ortolan, intervenuti dopo l’introduzione della rappresentante dell’Andos, Mariangela Fantin, la violenza non sempre è visibile: quella psicologica è una violenza silenziosa, ma distruttiva.
“Spesso deriva da un problema culturale – ha detto Ortolan, ribadendo l’impegno delle forze dell’ordine e della Questura per arginare il fenomeno – ma per ridurre o scongiurare fenomeni di stalking e maltrattamenti che si registrano anche nella nostra realtà, sono essenziali, momenti di ascolto e di confronto diretto con i giovani, come quello odierno”.
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