Sette lavoratori in nero in sei attività controllate.
In occasione dell’8 marzo, la Guardia di Finanza di Pordenone ha intensificato i controlli nelle attività che per le celebrazioni della “Giornata internazionale della donna” vedono
sensibilmente incrementare il proprio fatturato, scoprendo in 6 di esse, sette lavoratori in nero. Le verifiche, condotte dalla Tenenza di San Vito al Tagliamento, si sono concentrate nei comuni di Cordenons, Zoppola, Chions e Fiume Veneto.
Le Fiamme Gialle hanno passato al setaccio sei esercizi commerciali, tra cui una fioreria, una pasticceria, un bar, due pizzerie da asporto e un ristorante. In tutte queste realtà sono stati individuati sette lavoratori in nero, tutti cittadini italiani, per i quali non era stata inviata la preventiva comunicazione di assunzione al Centro per l’Impiego.
A seguito delle irregolarità riscontrate, è stata avanzata la proposta di sospensione dell’attività per sei imprenditori, in quanto il personale irregolare superava il 10% della forza lavoro regolarmente assunta. Le sanzioni contestate oscillano tra un minimo di 13.650 euro e un massimo di 80.500 euro.
L’operazione rientra in un più ampio piano di controlli avviato dalla Guardia di Finanza del Friuli Occidentale per contrastare il lavoro sommerso. Dall’inizio dell’anno, infatti, sono già stati scoperti 52 lavoratori in nero e quattro irregolari, con 40 datori di lavoro sanzionati e 20 proposte di sospensione delle attività inoltrate all’Ispettorato del Lavoro.
L’impegno della Guardia di Finanza di Pordenone prosegue senza sosta per garantire il rispetto delle normative sul lavoro e tutelare i diritti dei lavoratori, oltre che per contrastare la concorrenza sleale che danneggia le imprese oneste del territorio.