Prezzi della benzina oltre i 2 euro, in Friuli tornano le code verso la Slovenia.
La strada sembra tracciata, con i prezzi di benzina e diesel che dopo aver superato di slancio i 2 euro corrono verso i 2 e mezzo al litro. E il Friuli che torna a mettersi in fila per superare il confine con la Slovenia e fare rifornimento dall’altra parte. Tutto già visto.
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Intanto, la polemica infuria. Le opposizioni accusano il governo, colpevole di aver eliminato il taglio delle accise introdotto dal precedente esecutivo, di aver perso il controllo della situazione. E il governo parla apertamente di “speculazioni in atto” e manda la Guardia di finanza a monitorare l’andamento dei prezzi, passando se necessario a controllare di distributore in distributore. La procura di Roma, nel frattempo, ha già aperto un fascicolo per individuare eventuali speculazioni.
Il Codacons, da parte sua, ha deciso di presentare un formale esposto all’antitrust, denunciando i “cartelli anti concorrenza” e invitando i consumatori a boicottare i distributori più cari e a segnalare quelli che praticano prezzi oltre i 2 euro a litro, ritenuti “ingiustificati” anche alla luce delle attuali quotazioni, in ribasso, dei prodotti petroliferi.
In mezzo a tutto questo, a farne le spese, ci sono gli automobilisti, costretti di nuovo a fare acrobazie per scegliere dove fare rifornimento. O a mettersi in coda per oltrepassare il confine e andare a far benzina in Slovenia, come molti, in Friuli, hanno già ricominciato a fare, dal momento che il diesel in alcuni distributori della regione ha già superato i 2,4 euro al litro, mentre quelli con prezzi oltre i 2 euro non si contano già più.