L’allarme era scattato ieri quando il base jumper non aveva fatto rientro.
Questa mattina è stato recuperato il corpo senza vita del base jumper disperso da ieri pomeriggio dopo un lancio dal Monte Cimone. Si tratta di Matt Munting, un 35enne australiano conosciuto in tutto il mondo per i suoi lanci.
Questa mattina alle prime luci è decollato l’elicottero della Protezione Civile con a bordo quattro soccorritori, due della stazione di Moggio Udinese del Soccorso Alpino e due della Guardia di Finanza di Sella Nevea. I tecnici sono stati sbarcati in quota e si sono portati sulla linea verticale del punto in cui ieri c’era stato l’avvistamento di un presumibile paracadute all’interno di uno stretto canale, lungo cui i praticanti questa attività si lanciano.
Per raggiungere il punto i quattro soccorritori si sono legati con la corda e hanno affrontato prima un traverso su una cengia detritica esposta e poi tre calate in corda doppia nel vuoto fino a toccare il fondo del canale sassoso nel quale c’era il paracadutista, coperto dal suo paracadute. La quota del ritrovamento è di 2050 metri, quindi circa trecento metri più sotto della cima del Monte Cimone, sotto la quale si presume si sia lanciato lo sportivo.
Ignota la causa dell’incidente: il paracadute di emergenza potrebbe essere stato aperto da lui oppure potrebbe essersi aperto al primo impatto con le rocce, per un errore di valutazione nel salto/ lancio. La salma è stata recuperata dal canale con una delicatissima manovra del pilota dell’Elifriulia che ha usato il gancio baricentrico per una lunghezza di oltre settanta metri.
I soccorritori si sono spostati poi autonomamente per un tratto a piedi fino a effettuare altre due calate in corda doppia per raggiungere una sporgenza dalla quale sono poi stati recuperati dallo stesso elicottero dell’Elifriulia con una manovra di hovering.