Il primo giorno in zona gialla di Udine.
Non è stata la pioggia, non è stato il termometro della Solari di via Poscolle, che questa mattina segnava i 10 gradi, a fermare il popolo della colazione a Udine. Dalle prime ore di oggi in tanti si sono seduti nei tavolini esterni dei bar, per celebrare quello che è indissolubilmente, da Trieste in giù, un vero rito: la tazzina di caffè.
Qualcuno non aveva ben chiare le regole. E ci sta in questi periodi scanditi da Dpcm e decreti. C’è chi ha tentato di sedersi all’interno, chi di appoggiarsi al banco, ma camerieri e titolari dei locali sono stati, ovviamente, in flessibili. “La riapertura c’è stata evitiamo una chiusura della polizia ora”, la battuta piú comune.
Non sarà la stessa cosa di sempre questo stare al bar, ma è comunque un surrogato che funziona. È così il centro di Udine, da piazza San Giacomo a via Mercatovecchio, è tornato a popolarsi di prima mattina come non si vedeva dai tempi dell’ultima riapertura.
Certo, i malumori tra i baristi ci sono perché quando verso mezzogiorno ha iniziato a piovigginare il fuggi fuggi è stato visibile a colpo d’occhio. Gli unici avvantaggiati sono stati i locali sotto i portici o che si erano attrezzati con ampi ombrelloni. La prova del fuoco è ora per questa sera con l’aperitivo e la prima uscita a cena.