Sono 120 le domande per il bando rinnovabili.
Le domande pervenute a sette giorni dall’apertura del bando relativo ai finanziamenti a fondo perduto per l’utilizzo delle energie rinnovabili e destinato alle imprese, sono state 120 per un valore di più di 10 milioni di euro. L’originaria platea di Pmi ammissibili al bando è stata inoltre ampliata, a seguito delle richieste pervenute da Confindustria Udine e Confartigianato, ad altre tipologie di imprese tra cui quelle operanti nell’autotrasporto e nella logistica, alle imprese attive nei servizi quali lavanderie, parrucchieri e centri estetici oltre alle attività di intrattenimento e divertimento (gestione di impianti sportivi e di palestre).
È la sintesi dell’intervento dell’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini portato all’incontro organizzato da Confartigianato-Imprese Udine per l’illustrazione dell’avviso che inaugura la fase di attuazione del Programma regionale Fesr Fvg 2021-2027 e prevede finanziamenti a fondo perduto per l’utilizzo delle energie rinnovabili nelle piccole e medie imprese (Pmi) regionali.
Il bando ha una dotazione finanziaria per 24 milioni provenienti da fondi del Programma Fesr, cui si aggiungono 31 milioni di risorse stanziate a valere sul bilancio regionale, per complessivi 55 milioni di euro. Di questi, 5 milioni sono riservati al finanziamento degli impianti più piccoli, ovvero di quelli fotovoltaici con potenza nominale inferiore a 12 kWp o impianti di solare termico.
In relazione alle domande pervenute nei primi sette giorni di apertura del bando, l’88% delle richieste proviene dalle Pmi dei comparti manifatturiero e terziario (72% attività manifatturiere, 16% riferibile a commercio all’ingrosso e al dettaglio, servizi di alloggio e ristorazione). Le domande potranno continuare ad essere presentate fino al prossimo 15 giugno per via telematica tramite il sistema on line dedicato sul sito della Regione Fvg.
In questi cinque anni l’Amministrazione regionale ha immesso nel sistema economico 2 miliardi di euro fra contributi diretti alle imprese o attraverso i fondi di rotazione, con un ampio coinvolgimento dei portatori di interesse anche nella scrittura delle norme.
Un impegno che, secondo l’assessore regionale, ha riguardato anche la semplificazione e la sburocratizzazione ed è stato orientato a dare risposte concrete al tessuto economico del territorio. Un passaggio dell’intervento dell’esponente della Giunta ha riguardato il trend di crescita degli ultimi due anni delle imprese artigiane (nel 2021 +217, nel 2022 +248) che mostra come il comparto sia in salute.
Entrando nel dettaglio del bando, i beneficiari che potranno accedere ai finanziamenti sono le microimprese, piccole e medie imprese dei settori manifatturiero, del commercio e dei servizi di alloggio e ristorazione, trasporto e magazzinaggio, delle altre attività di servizi definite nel bando, anche in forma di consorzio, società consortile o rete di impresa con soggettività giuridica, con attività primaria o secondaria riferita alla sede legale o unità locale/sede secondaria in cui viene realizzato l’intervento, per investimenti che non siano stati avviati prima del 24 novembre 2022.
L’azione è finalizzata ad una progressiva transizione verso un nuovo sistema energetico regionale che minimizzi il ricorso alle fonti fossili, contribuisca a ridurre le emissioni di gas climalteranti e inquinanti, nonché diversifichi l’approvvigionamento energetico, riducendo la dipendenza energetica soprattutto delle imprese maggiormente energivore.
Gli interventi sono finalizzati alla produzione ed all’autoconsumo di energia elettrica e termica, anche mediante l’utilizzo di sistemi di accumulo/stoccaggio di media e piccola taglia. Per gli investimenti previsti dal bando, l’intensità di aiuto applicabile alle spese ammissibili è del 50% per le micro e piccole imprese e del 40% per le medie imprese. Il limite minimo di spesa ammissibile è di 25mila euro, l’importo massimo di contributo concedibile a ciascuna impresa è di 250mila euro mentre l’importo complessivo degli aiuti concessi non può superare il massimale di 2milioni di euro per impresa.
Sono finanziabili i progetti aventi ad oggetto la realizzazione di nuovi impianti o il potenziamento di impianti preesistenti, per la produzione e l’autoconsumo di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, di potenza nominale non superiore a 1000 kWp, comprendenti l’acquisto ed installazione di impianti fotovoltaici o di solare termico. Vengono finanziati anche i sistemi di accumulo di energia funzionali allo stoccaggio di energia prodotta e quelli di monitoraggio e gestione dell’energia intelligenti inclusa la domotica al fine di ridurre l’impronta energetica delle imprese.