Otto cuccioli di cane, un pappagallo e perfino quatto piccole scimmiette : sono questi gli animali sequestrati nella mattinata del 28 aprile scorso, verso le ore 7, al casello di San Giorgio di Nogaro.
Tutto nasce dal controllo degli occupanti di un’autovettura di nazionalità italiana proveniente dall’Ungheria eseguito da una pattuglia della Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Gorizia, congiuntamente a personale del Corpo Forestale Regionale di Gorizia.
Otto cani e un pappagallo.
Si trattava di due cittadini residenti in Campania, che avevano trascorso alcuni giorni di vacanza in terra magiara e che, a loro dire, avevano comperato degli animali per regalarli ai familiari. Dalle operazioni di controllo del veicolo, sono stati scoperti all’interno del bagagliaio , tre trasportini con otto cuccioli di cane , di razza barboncino e cavalier king ed un pappagallo delle specie Electus Roratus. Attesa la particolare natura di detto trasporto, e per la verifica delle condizione sul benessere dei cuccioli presenti , è stato contattato il veterinario di turno dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASU-FC) – Dipartimento di Prevenzione competente per territorio ,al fine di eseguire i dovuti accertamenti proseguendo presso il Canile Sanitario di Udine.
Nel borsone 4 piccole scimmie.
Successivamente, all’interno di un borsone sportivo sul sedile posteriore del veicolo, sono state quattro piccole scimmie all’interno di due gabbiette di plastica.
Il personale veterinario esperto in fauna esotica le ha classificate appartenenti alla specie Callithrix, specie esotica la cui importazione, trasporto e detenzione, risulta essere vietato, così come il trasporto del pappagallo. I quattro primati, privi di identificazione e di documentazione, sono subito apparsi letargici e poco reattivi , contrariamente al carattere solitamente curioso e attivo. Sono stati quindi ricoverati d’urgenza per gli accertamenti e le cure del caso. Anche il pappagallo, trovato in buona salute, non viaggiava certo in condizioni ritenute idonee per il suo naturale benessere.
Cagionevoli anche le condizioni di salute dei cuccioli di cane ,di tenera età, che evidentemente hanno risentito delle lunghe ore di viaggio , del sovraffollamento nei trasportini e della mancanza di cibo ed acqua. Gli stessi erano anche sprovvisti di microchip e della documentazione necessaria all’introduzione sul territorio nazionale di animali da affezione .
Denunciati due uomini.
Quindi, i due uomini identificati, sono stati denunciati per l’introduzione illegale degli animali, per il reato di maltrattamento per la violazione delle prescrizioni della Convenzione CITES “sugli animali pericolosi”, che dispone sempre la confisca degli esemplari illegittimamente detenuti.
Come la letteratura specialistica e veterinaria insegna, è del tutto errato pensare che alla vita domestica ben possa adattarsi una scimmietta grande poco più del palmo di un amano, trattandosi comunque di un animale selvatico, che può trasmettere malattie anche gravi all’uomo, e che se rinchiuso fra mura domestiche risulta sicuramente “maltrattato”.
Le scimmiette ,poi, se sono strappate alla loro madre a poche settimane di vita ,come è nel caso di specie, sopravvivono per una piccolissima percentuale. La Polizia di Stato e il Corpo Forestale Regionale del Fvg ,anche alla luce di ulteriori recenti rinvenimenti, invitano i potenziali acquirenti di animali di questa natura ad accertarne le relative condizioni di legge al fine non incorrere nella violazione di norme che prevedono sanzioni severe, esponendo gli animali a sofferenze pericolose ed inutili.