La riapertura del confine tra Italia e Austria.
Un passo avanti, due passi indietro. Dopo le dichiarazioni del premier Sebastian Kurz, che aveva ipotizzato di riaprire i confini con l’Italia, l’Austria fa dietrofront. Almeno per ora. E in Friuli c’è più di qualche malumore.
A spegnere le speranze, almeno per il momento, ci ha pensato Alexander Schallenberg, ministro degli Esteri del governo austriaco. “Apriamo verso sette Stati confinanti e non ci saranno più controlli, come prima del coronavirus. I dati non lo consentono invece con l’Italia, ma intendiamo farlo il prima possibile”, ha spiegato in conferenza stampa. Aggiungendo poi che non si tratta di una decisione contro l’Italia. Da venerdì, intanto, tornerà la libera circolazione verso gli Stati confinanti.
Novità potrebbero arrivare le settimana prossima. Allora, il governo di Vienna intende svolgere una nuova valutazione in merito alla possibile riapertura verso il nostro Paese. “La situazione in Italia – ha aggiunto Schallenberg – è molto migliorata e alcune regioni, come l’Alto Adige, hanno buoni dati sul Covid”. L’Austria sta valutando “seriamente” la proposta di Bolzano di consentire viaggi in alcune Regioni italiane. Tra queste ci potrebbe essere anche il Friuli Venezia Giulia. “L’obiettivo resta l’apertura verso l’Italia, appena i dati lo consentiranno”, ha concluso il ministro.
La possibile riapertura del confine tra Italia e Austria è attesa con ansia in Friuli. L’economia delle zone limitrofe alla frontiera, come Tarvisio, è molto legata alla presenza degli austriaci. Ma lo stesso vale anche per le località di mare.