L’Azienda sanitaria Friuli Centrale in due anni ha perso 200 tra medici e operatori. “Con il Covid situazione al collasso”

La carenza di medici e personale nell’Asufc.

Manca personale nell’Azienda sanitaria Friuli Centrale. Ed è una lacuna che, in tempi di Covid e di tutte le problematiche causate dal coronavirus, è pesante. A denunciarlo è Andrea Traunero, segretario generale della Fp Cgil di Udine.

Il sindacalista della Funzione pubblica suffraga la sua tesi con i dati. “Nel 2018 il personale dipendente ammontava a 7.382 unità di personale dipendente, oggi sono 7.184, ben 198 in meno. È da due anni – rimarca – che in Asufc si taglia il personale. È una dura realtà che non può essere oscurata dalla corsa alle inutili dichiarazioni fatte in questi giorni dalla Regione Fvg, che ammette i vuoti di organico, ma poi non li copre con assunzioni”.

Da Traunero arriva un invito alle istituzioni. “La scusa che il personale non si trova si scioglie come neve al sole davanti all’evidenza: è proprio la nostra Regione Autonoma che ha il potere – e dovere, diciamo noi! – di formare i nuovi Oss e infermieri, e che poi deve fare i concorsi per assumerli. Possibilmente senza far passare secoli tra un bando e l’altro. E così, nelle ultime settimane, è partito il tentativo di coprire le carenze nei reparti in Asufc, ricorrendo a chiusure indiscriminate di presidi sul territorio (Cividale, Gemona e non solo) e spostando il personale di qua e di là. Ma così si coprono buchi di attività, aprendo voragini da altre parti”.

Visto il momento di emergenza sanitaria, la carenza dei numeri è un problema ancor più serio, a detta del sindacalista. “È significativo il fatto che siamo nel fondo classifica tra le Regioni italiane come personale dedicato al tracciamento, fondamentale in questa fase. del percorso del virus e dell’individuazione dei contagiati. Oggi – rimarca Traunero – ci sono quasi 200 dipendenti in meno di due anni fa, proprio nel 2020, in piena pandemia. È inaccettabile. Una vera debacle per l’Asufc e per la Regione che doveva programmare e realizzare da tempo le assunzioni che servivano”.

Da qui la richiesta di porre rimedio, visto che medici e sanitari stanno operando senza risparmiarsi per la salute pubblica “ma per reggere l’impatto hanno bisogno di nuove e urgenti immissioni di personale nei reparti e nel territorio. Chiediamo fatti e li chiediamo adesso”, incalza il segretario.

E c’è, inoltre, la questione degli straordinari. Se nel 2019 le ore “extra” del personale sono state pari a 215.251 ore, nel primo semestre 2019 sono già 149.000, con una proiezione a tutto il 2020 di 300.000 ore di straordinario. “Quest’ultimo numero – conclude Traunero – corrisponde all’assunzione di 186 operatori tra infermieri, operatori socio sanitari, assistenti sanitari, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, personale amministrativo, tracciatori”.