I dati sulle assunzioni in Fvg.
Sono oltre 31.570 le assunzioni in Fvg registrate nel mese di gennaio 2022, in crescita del 23,1% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e del 5,8% rispetto al 2019.
In ripresa le chiusure dei rapporti a termine, con oltre 19.500 cessazioni (+42,4% rispetto allo stesso mese del 2021 e del 17,5% rispetto al 2019). Si conferma così il saldo occupazionale positivo con oltre 11.900 posizioni di lavoro, praticamente lo stesso valore di periodo del biennio 2020-2021, mentre il valore delle attivazioni nette nel 2019 era più elevato (13.145).
Le cessazioni
Tra le cessazioni, circa 12mila sono motivate da scadenza del contratto (+42,6% rispetto al 2021) coerentemente con una ripresa della domanda di lavoro che, a partire da maggio 2021, si concentra soprattutto sul lavoro a termine. Quasi 5mila cessazioni sono dovute alle dimissioni volontarie (+54% rispetto a gennaio 2021 e +43,7% su gennaio 2019), mostrando pertanto continuità e robustezza del fenomeno della perdita volontaria del posto di lavoro. Si conferma che questo si deve soprattutto a dimissioni a cui segue un pronto ricollocamento dentro lo stesso settore (manifattura e costruzioni), tanto con il lavoro alle dipendenze quanto con l’avvio di nuove imprese. A tal proposito, va notato che, guardando ai dati del Registro delle imprese presso le Camere di Commercio, l’avvio di nuove imprese è cresciuto del 28,3% per il settore delle costruzioni e del 32,5% per le attività immobiliari.
Tornando alle cessazioni, i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, circa 935 nel mese di gennaio 2022, sono in crescita dell’82% rispetto al 2021 e dell’8,1% rispetto al 2019. I licenziamenti per giusta causa sono 181 (+24% sul 2021), mentre quelli per giustificato motivo soggettivo sono 59 (+25,5% sul 2021 e -21,3% sul 2019). L’incremento dei licenziamenti per motivi economici deve essere tenuto sotto osservazione, poiché potrebbe essere segnale, per alcune aziende in particolare, del cronicizzarsi di alcune situazioni critiche pregresse anche al periodo pre-pandemia, che probabilmente nascondono problemi di competitività.
I dati di febbraio
Per il mese di febbraio 2022, stando ai dati parziali, la tendenza non sembra modificarsi: con circa 17.585 assunzioni (+10,3% rispetto al 2021) e con 17.423 cessazioni (+39,8%). Nonostante le incertezze con cui si era chiuso il 2021, i primi due mesi dell’anno confermano la robustezza della crescita economica e la buona reazione del mercato del lavoro regionale. Sul lato delle crisi aziendali, a parte alcune imprese che soffrivano già delle tensioni pre- e post- pandemiche, attualmente non si segnalano situazioni particolarmente gravi dovute al caro-energia, anche grazie ad un intelligente utilizzo dello strumento della CIG. C’è da confidare in una pronta soluzione delle tensioni internazionali, al fine di non dover rivedere al ribasso gli scenari di crescita con cui si era chiuso il 2021.
Oltre 14mila le assunzioni a tempo determinato, in crescita tendenziale tanto a gennaio (+17,4%) quanto a febbraio (+13,8%). In aumento anche le assunzioni con il contratto di apprendistato (+56%, +49,6%), la parasubordinazione (+22,2%, +79,4%) e il lavoro intermittente (+63,9%, +27,8%). Da sottolineare la crescita delle assunzioni a tempo indeterminato (+42,5%, + 46,9%), tendenza emersa già in chiusura del 2021, e che probabilmente va inquadrata, da un lato, nel maggior ricorso alle assunzioni stabili dopo più o meno lunghi periodi di prova dal lavoro temporaneo, dall’altro, dalla circostanza che, probabilmente, per incidere sull’offerta di lavoro di sempre più difficile reperimento, le imprese incentivano il matching attraverso un miglioramento nelle condizioni di assunzione, soprattutto nei settori dove la domanda di lavoro è particolarmente elevata.
I settori
Sono in crescita tendenziale le assunzioni in buona parte dei settori, con un saldo riferito al mese di gennaio 2022 di oltre 5mila unità per il terziario (-300 unità rispetto al 2021), di 2mila unità per la manifattura (+100), di 1.349 per l’istruzione (+600), di 500 per le costruzioni (-50 unità) e di 3.789 per l’agricoltura (praticamente invariato rispetto al 2021). Guardando nel dettaglio dei settori, nell’ambito dell’industria la crescita delle assunzioni è particolarmente rilevante per le produzioni in metallo (+14,4%), per la fabbricazione di macchine e attrezzature (+43%), per l’i nstallazione di macchinari (+27,5%), per la fabbricazione di mobili (+33%). Nell’ambito dell’e dilizia, ad un aumento delle assunzioni nelle costruzioni di edifici (+67,8%), si rileva un lievissimo calo nelle costruzioni specializzate (-0,7%).
Nel mese di gennaio 2022, inoltre, si registra una robusta crescita di assunzioni, soprattutto a termine, nella ristorazione (+178%). Considerando l’ampio settore del terziario, la ripresa delle assunzioni riguarda soprattutto il commercio all’ingrosso e al dettaglio (+54,3% e +50,3% rispettivamente), il comparto ICT, in particolare la produzione di software e la consulenza informatica (+39,4%) e i servizi di informazione e altri sevizi informatici (+53,3%), l’assistenza sociale residenziale (+43,8%) e non residenziale (+98,5%). Si segnala, infine, che la crescita delle attività culturali – in particolare il comparto delle attività artistiche, creative e di intrattenimento – si conferma anche per i primi mesi di quest’anno, dopo un 2021 con molte assunzioni e richieste di personale qualificato in questo ambito