Striscia la notizia sul caso di una compagnia d’assicurazione.
Se scoppia una fortunale e un furgone viene investito e danneggiato da alcuni cassoni fatti volare dal vento, la causa del fatto non è lo stesso evento atmosferico? Secondo una nota compagnia di assicurazioni no. E per questo i propri assicurati sono stati costretti ad una battaglia lunga quattro anni e mezzo, a cui finalmente ha posto fine il giudice civile di Udine condannandola al risarcimento.
Una vicenda paradossale che il noto inviato di Striscia la Notizia Moreno Morello gli ha dedicato uno dei suoi servizi per la sua rubrica “Ti assicuro che non pago”, che andrà in onda, salvo stravolgimenti in extremis della scaletta, nella puntata di oggi, sabato 2 novembre 2019, a partire dalle 20.40, su Canale 5.
A Udine, teatro dell’episodio, tutti ricordano ancora bene la serata del 24 giugno 2014. La città venne flagellata da un violentissimo temporale con piogge e raffiche di vento a oltre 70 km, che produrranno una mezza devastazione, tra alberi abbattuti, case scoperchiate. Tra i tanti beni danneggiati anche il furgone di un’azienda di un grossista di frutta e verdura triestino, che era parcheggiato presso il mercato agroalimentare all’ingrosso di Udine, e che è stato colpito da alcuni pesanti cassoni spostati dal vento. Il veicolo ne esce “a pezzi”: parabrezza infranto, carrozzeria tutta ammaccata.
I danneggiati, per essere seguiti, attraverso l’Area manager e responsabile della sede di Udine, Armando Zamparo, si affidano a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che denuncia subito il sinistro alla compagnia, che nega incredibilmente il pagamento dell’indennizzo. Motivo? La compagnia asserisce che “trattasi di evento non coperto dalle garanzie di polizza.
Studio3A, convinta nelle proprie ragioni, ha tuttavia deciso di andare fino in fondo con i propri assistiti e la compagnia è stata citata in causa avanti al Tribunale ordinario di Udine. Finalmente, nei mesi scorsi il giudice, Lorenzo Massarelli, ha pronunciato la sentenza, dando ragione piena all’azienda triestina.