Assalto al treno dei tifosi veneziani, processo per direttissima agli ultrà: 7 rimessi in libertà

Sette ultrà in libertà, uno ai domiciliari dopo l’assalto al treno dei tifosi del Venezia.

Processo per direttissima per gli 8 ultrà dell’Udinese arrestati dopo gli scontri e l’assalto al treno su cui viaggiavano i tifosi del Venezia: pene comprese tra 1 anno e 8 mesi e 2 anni di reclusione, con sospensione condizionale della pena e immediata scarcerazione. Questo il verdetto emesso oggi dal Tribunale di Udine, cui si aggiunge il provvedimento del Questore con il Daspo per cinque anni.

Dopo la convalida degli arresti, il giudice aveva disposto gli arresti domiciliari per i due residenti in Italia e la custodia cautelare in carcere per i sei ultras provenienti dall’Austria. Su consiglio dei loro difensori, gli imputati hanno scelto di patteggiare.

Le pene.

Le condanne inflitte dal giudice vedono una pena di 2 anni per il cittadino bosniaco residente in Austria, che ha colpito con un pugno un agente di polizia in borghese della questura di Venezia. Il cittadino albanese residente a Udine ha ricevuto una condanna di 1 anno e 10 mesi per aver utilizzato una cintura come arma contro alcuni tifosi lagunari. Gli altri cinque ultras, tutti sostenitori del Salisburgo e di nazionalità austriaca, sono stati condannati a 1 anno e 8 mesi ciascuno. L’ultimo ultrà, italiano di origini senegalesi, ha chiesto termine a difesa e resta ai domiciliari con braccialetto elettronico.

Le accuse nei confronti degli otto riguardavano una serie di reati tra cui blocco ferroviario, rissa aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e utilizzo di artifizi pirotecnici e bastoni in occasione di manifestazioni sportive. Le forze dell’ordine, comunque, stanno indagano per individuare eventuali altri coinvolti.

Il commento dell’ANFP.

L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia esprime soddisfazione per la convalida degli arresti e le condanne comminate nei confronti degli otto responsabili degli scontri tra tifosi dell’Udinese e del Venezia, avvenuti sabato scorso nei pressi della stazione di Basiliano.

Il tempestivo intervento delle forze di polizia ha evitato conseguenze ben più gravi e ha permesso di assicurare alla giustizia gli autori delle violenze. La decisione del GIP di disporre condanne significative tramite patteggiamento – con pene fino a due anni di reclusione e l’aggravamento per chi ha aggredito gli operatori di polizia – conferma la fermezza dello Stato nel contrastare ogni forma di violenza legata al mondo del calcio.

L’adozione del Daspo quinquennale per tutti gli arrestati, con obbligo di firma per i residenti a Udine, rappresenta un ulteriore segnale dell’impegno per garantire la sicurezza negli stadi e nelle aree urbane. L’Associazione ribadisce il proprio sostegno a tutte le forze di polizia e ai funzionari che, con professionalità e determinazione, continuano a lavorare per prevenire e reprimere fenomeni di violenza, assicurando che il calcio rimanga un momento di aggregazione e passione sportiva, non un pretesto per azioni criminali. Così in una nota Enzo Letizia segretario dell’ANFP.

Gli scontri alla stazione di Basiliano.

Dagli accertamenti è emerso che un gruppo di circa 50 persone, tra friulani e austriaci, molti dei quali con il volto coperto, si è radunato presso la stazione di Basiliano prima dell’arrivo del treno. Il gruppo ha occupato i binari e la massicciata ferroviaria, accendendo torce e fumogeni, costringendo così il convoglio a fermarsi e impedendogli di proseguire la corsa.

Dal treno sono poi scesi numerosi tifosi del Venezia, dando vita a una violenta rissa con i tifosi locali. Il convoglio è stato bersagliato dal lancio di oggetti, causando danni ad alcune carrozze. Gli scontri e i danneggiamenti sono continuati per diversi minuti fino all’arrivo delle Forze dell’Ordine. All’apparire della Polizia, la maggior parte dei tifosi dell’Udinese coinvolti nell’attacco si è dileguata, mentre i sostenitori del Venezia sono risaliti sul treno.

Gli agenti intervenuti sono riusciti a fermare alcuni dei partecipanti, alcuni dei quali riportavano ferite. Due persone sono state trasportate in ambulanza all’Ospedale di Udine, mentre altre hanno rifiutato le cure mediche. Durante l’intervento di contenimento, tre operatori della Polizia di Stato sono rimasti feriti.