E’ di almeno 6 feriti e otto persone arrestate dalla polizia il bilancio degli scontri tra tifosi di Udinese e Venezia avvenuti ieri alla stazione di Basiliano. Un gruppo di circa cinquanta ultras incappucciati, ha assaltato un treno regionale che trasportava i tifosi del Venezia di ritorno dalla trasferta contro l’Udinese.
Cosa è successo.
L’attacco è stato condotto da un gruppo di ultras friulani, supportati dai loro alleati dell’Austria Salisburgo, con i quali esiste un gemellaggio consolidato. Una cinquantina in tutto, vestiti di nero e con il volto coperto, hanno fermato il convoglio regionale 3984, diretto a Venezia Santa Lucia, con fumogeni e barricate sui binari. Una volta bloccato il treno, i tifosi assalitori hanno iniziato un fitto lancio di sassi e bastoni, sfondando i vetri.
Ne è nata quindi una violenta rissa, a colpi di calci, pugni, cinghiate e bastonate, interrotta solo dall’arrivo delle forze dell’ordine. Tra i sei feriti, due versano in gravi condizioni e sono stati trasportati d’urgenza in ospedale, mentre altri hanno riportato lesioni di minore entità e hanno rifiutato il ricovero.
L’intervento della polizia.
L’intervento tempestivo della polizia, supportata da un elicottero della Polizia di Stato, ha consentito di fermare sette persone, cinque delle quali di nazionalità austriaca e due residenti in Friuli. Gli arrestati sono stati portati in Questura a Udine per l’identificazione e gli accertamenti del caso. La circolazione ferroviaria sulla linea Udine-Venezia è rimasta bloccata fino alle 19.45, causando ritardi fino a 70 minuti.
Le tensioni tra le due tifoserie.
Nonostante le imponenti misure di sicurezza predisposte per la partita, con un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine sia dentro che fuori lo stadio Friuli, il peggio è avvenuto lontano dagli spalti. I tifosi del Venezia erano stati sorvegliati fin dal loro arrivo a Udine nel primo pomeriggio, e la trasferta sembrava doversi concludere senza incidenti. I segnali di tensione c’erano stati: già in stazione, alcuni ultras veneziani avevano cercato il contatto con i rivali friulani, sventato solo dall’intervento della polizia. Durante la partita, i tifosi ospiti avevano esposto uno striscione provocatorio che faceva riferimento agli scontri dell’andata: “30.10 friulano in vetrina”.
La rivalità e gli scontri del 30 ottobre.
Secondo gli inquirenti, l’assalto sarebbe stato una vendetta per i disordini avvenuti il 30 ottobre a Venezia, in occasione della gara d’andata tra le due squadre. Già allora si erano verificati scontri tra gli ultras di Udinese e Venezia, con tensioni proseguite sui social e negli ambienti delle curve organizzate. Striscioni provocatori e minacce non hanno fatto altro che alimentare l’odio tra le due tifoserie, sfociato infine nella brutale aggressione ferroviaria.