Una lista d’attesa indefinita per far operare il figlio disabile.
Una signora che vive in Carnia ha chiesto aiuto per il figlio disabile che ha bisogno di un intervento chirurgico ma è stato messo in una lista con tempi di attesa indefiniti. Il giovane, che ha 31 anni ed è affetto da Sclerosi multipla progressiva, è tetraplegico da circa 5 anni.
La madre racconta che lo scorso anno, dopo un peregrinare (dal 2020) da una struttura sanitaria all’altra, il figlio è stato operato di “Cistolitotomia + resezione del terzo lobo”. Ma ora presenta recidiva di calcolosi vescicale e l’urologo di riferimento dell’ospedale di Tolmezzo ha proposto la cistolitotrissia aggiungendo però che “tempi di attesa indefiniti vista l’attuale indisponibilità di litotritore”. Sembra che l’indisponibilità riguarderebbe oltre a Tolmezzo, anche Udine e San Daniele, a meno che non ci si rivolga al privato.
La madre chiede inoltre se esista un percorso “protetto” per disabili gravi, dove con protetto – precisa la signora – si intendono “tutte quelle facilitazioni che permettono alla persona disabile e alla famiglia di trovare percorsi che ne consentano l’esperienza senza aggiunta di ulteriori stress psicologici e fisici.”
Sulla situazione è intervenuto anche il consigliere regionale Walter Zalukar. “Credo che nessuno dovrebbe essere mai collocato in una lista con tempi di attesa indefiniti e tanto più se si tratta di una persona già provata dalla disabilità. Chi di dovere dovrebbe rispondere alla madre che chiede aiuto per il figlio e chiede anche percorsi protetti dedicati alle persone con gravi disabilità. Per questo ho già interessato REGURP e Assessorato alla Salute e quindi farò un’interrogazione in merito alla Giunta regionale, perché quando si tratta di disabilità gli annunci non bastano più, devono essere date risposte concrete”, conclude il consigliere.