Il ritrovamento dei carabinieri di Udine.
Una pietra tombale appartenuta alla famiglia udinese Cernazai, sottratta da ignoti nel 2010, è stata restituita dai carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Udine all’Arciprete della Cattedrale di Udine e Vicario Urbano, monsignor Luciano Nobile.
Il manufatto, risalente al 1784 e del peso di 2 quintali, era stato illecitamente asportato durante i lavori di ristrutturazione della Chiesa di San Cristoforo Martire del capoluogo friulano. Il bene è stato recuperato dai militari del Reparto specializzato dell’Arma nel corso dell’operazione internazionale convenzionalmente denominata “Pandora”, coordinata da Europol e finalizzata a contrastare, in diversi Paesi europei, la commercializzazione di beni culturali di illecita provenienza.
I carabinieri del Nucleo TPC di Udine, impegnati nella ricerca di altri manufatti artistici in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, hanno individuato e sequestrato d’iniziativa, all’interno dell’area di pertinenza di una ditta edile dismessa della provincia di Udine, la pietra tombale che, sconosciuta all’atto del controllo, era però sin da subito apparsa di palese natura ecclesiale nonché di evidente pregio.
Gli approfondimenti successivi sul bene culturale, disposti dalla Procura della Repubblica di Udine ed effettuati con il contributo del Delegato ai Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Udine, monsignor Alessandro Piussi e del direttore del Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo Giuseppe Bergamini, hanno consentito ai carabinieri di contestualizzarne la provenienza e l’origine furtiva. Il manufatto, di cui si era persa traccia negli anni Sessanta del secolo scorso, era stato rinvenuto all’interno del campanile annesso alla Chiesa nel corso dei lavori citati di ristrutturazione e asportato illecitamente.