L’evento del terremoto alla caserma di Gemona.
Ricordare il terremoto del 1976 all’interno della caserma Goi-Pantanali di Gemona ha un significato
particolare perché quel 6 maggio cambiò le vite dei friulani e anche quelle dei soldati che qui prestavano servizio, delle famiglie dei 29 che qui morirono. La maggior parte erano della “Julia”, artiglieri da montagna dei gruppi “Conegliano”, “Belluno” e “Udine”, genieri alpini della Compagnia pionieri e autieri alpini del battaglione logistico. Assieme a loro nel tragico destino, ci furono anche fanti dei battaglioni 7. “Cuneo” e 73. “Lombardia” ed un elicotterista canadese, precipitato a bordo del proprio velivolo.
È il ricordo che l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli ha tributato, partecipando stamane alla celebrazione della Santa Messa e commemorazione dei deceduti a seguito del sisma, evento d’apertura della celebrazione del ricordo del terremoto del 1976. Alla vigilia del 48esimo anniversario, l’esponente della Giunta ha sottolineato come, oltre al dovere del ricordo, sia importante rivolgersi soprattutto ai ragazzi di oggi, figli e nipoti di tutti quei friulani capaci di invertire la rotta dopo la tragedia, di chi ha creduto in un Friuli nuovo e diverso, moderno; di chi ha voluto fortemente l’Università e di chi ha investito nella bellezza, nel recupero dei beni distrutti e nella forza della cultura.
È giunto il momento – è stato evidenziato – che oltre al ricordo si affidi ai giovani il compito di testimoniare un compendio di valori suggellato nel “modello Friuli”; modello che, forte della lezione e del composto contegno del popolo friulano da subito rialzatosi per mettersi al lavoro, viene consegnato con orgoglio e fiducia alle nuove generazioni affinché raccolgano il testimone di questa eredità e la facciano germogliare per il progresso e il benessere della loro terra, nel segno e nel solco dei valori della Ricostruzione.
La giornata era iniziata con la deposizione della composizione floreale al cippo eretto a ricordo degli Alpini deceduti durante il sisma, a cui era seguito una cerimonia di ricordo speciale per i 966 Vigili del fuoco che vennero in soccorso in quei giorni. In nome loro e dei tanti soccorritori venuti da vicino e lontano è stata deposta una corona al Monumento in ricordo delle vittime del terremoto in Piazzale Chiavola.