Il presidente Fedriga e il ricordo del terremoto.
“Alla vigilia del 6 maggio il primo pensiero va a tutte le famiglie che persero i loro cari in quelle terribili
scosse del ’76. Quelle ferite non sono rimarginabili. Il secondo
pensiero va alla vocazione a ricostruire, all’immagine delle
maniche rimboccate da subito per risorgere”.
Così il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga
alla vigilia del quarantaduesimo anniversario del terremoto del
Friuli.
“Provengono da ciò che seguì il sisma – ha aggiunto il governatore – anche l’identità rafforzata della nostra regione, il consolidamento del suo spirito unitario e della sua
specialità, frutto di persone, di tradizioni e di comportamenti
prima che di norme. Quella lezione di vita e di storia è ben
impressa nelle generazioni, come la mia, che sono venute dopo,
perché è divenuta un dna”.
“Domani – ha concluso Fedriga –
ricorderemo persone che non ci sono più e momenti tanto dolorosi
ma, accanto a essi, quella saga di eroismo quotidiano da cui
traiamo forza ancora oggi per la crescita morale, sociale ed
economica della comunità regionale”.
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