L’ultrà del Verona denunciato dopo l’aggressione a Nonis.
La Digos di Verona ha identificato uno dei presunti autori dell’aggressione a Fabrizio Nonis e al figlio, picchiati davanti al Bentegodi al termine della partita Verona-Inter di venerdì scorso. A distanza di una settimana, è infatti scattata la denuncia per il reato di lesioni personali per il noto ultras veronese M.A., classe ’77, più volte denunciato e colpito da Daspo per reati commessi in occasione di manifestazioni sportive.
In particolare, costui, in passato, si è già evidenziato per discriminazione razziale commessa in ambito sportivo (che gli è costata, oltre alla denuncia, un Daspo della durata di 1 anno) e per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità e radunata sediziosa commesse sempre in occasione di competizioni calcistiche, costategli 5 anni di interdizione dagli stadi.
Il curriculum criminale del denunciato evidenzia una propensione dello stesso alla commissione di reati contro la persona commessi per motivi futilissimi, così come avvenuto anche la sera del 27 agosto scorso, allorquando la sua “attenzione” si è focalizzata sugli ignari Fabrizio Nonis, noto volto della tv, e suo figlio Simone, nonostante gli stessi non avessero indosso segni distintivi riconducibili all’Inter, né lo avessero in alcun modo provocato.
Nonostante le difficoltà iniziali nell’attività di indagine, essendo il fatto successo in una zona non coperta da telecamere, grazie alle descrizioni dettagliate fornite dalle vittime e la profonda conoscenza di tutti gli aderenti ai gruppi ultras da parte dei poliziotti della squadra tifoserie della Digos veronese, è stato possibile tracciare sin da subito una pista investigativa, successivamente confermata dall’acquisizione di ulteriori elementi probatori che hanno portato gli investigatori a identificare la persona ritenuta responsabile dell’odiosa aggressione.