Addio a Nino Cescutti, leggenda friulana della pallacanestro

Addio a Nino Cescutti, l’indimenticato campione del basket.

Il Friuli e non solo piange Nino Cescutti, vittima del tragico incidente stradale mentre attraversava l’incrocio tra via Reana e il civico 50 di via Colugna. La vita di questa leggenda della pallacanestro friulana è stata spezzata in un attimo, con tutta probabilità a causa delle cattive condizioni meteo che hanno compromesso la visibilità.

Nino Cescutti, classe 1938, è stato un nome di rilievo nel mondo dello sport, soprattutto nel panorama della pallacanestro. Il suo nome potrebbe non dirvi molto, ma il suo soprannome “Nino” porta con sé una ricca storia di successo e talento nel basket friulano. “Ho iniziato a praticare la pallacanestro per caso,” raccontava spesso Nino. “Facevo pure calcio, ma essendo scarso mi mettevano in porta o terzino. Con il basket invece me la cavavo bene.” Questa modestia era tipica di Nino, ma il suo talento lo portò ad essere il primo friulano nella storia a essere convocato nella Nazionale italiana. A soli 19 anni, ha rappresentato l’Italia in un Campionato mondiale nel 1963 e in due Campionati Europei nel 1963 e 1965.

Cresciuto nella Ginnastica Triestina, Nino fu presto notato dall’Olimpia Milano, una delle squadre più forti dell’epoca. Nel 1958, a meno di 20 anni, iniziò la sua carriera nella grande metropoli, ma ammise di non sentirsi completamente a suo agio lì. Dopo aver vinto uno scudetto con l’Olimpia Milano, si trasferì nella Romagna marchigiana per giocare con la Victoria Libertas Pesaro, dove fu il miglior realizzatore della Serie A in due stagioni consecutive (’59/’60 e ’61/’62). Successivamente, si unì alla Pallacanestro Varese nel 1962, con cui vinse un altro scudetto, una Coppa delle Coppe e una Coppa Intercontinentale durante le sue cinque stagioni con la squadra.

Il richiamo delle sue radici friulane lo portò a tornare a Udine nel 1967, con l’obiettivo di portare la città in Serie A. Nino raggiunse il traguardo desiderato al primo tentativo, permettendo a Udine di partecipare alla massima divisione nazionale con la Snaidero. Continuò a giocare fino al 1971 e successivamente intraprese una seconda carriera come allenatore. Nonostante preferisse essere in campo, Nino allenò con passione il Federale Lugano e l’amata squadra di Udine, cercando di salvare la squadra dalla retrocessione in A1 durante la stagione 1984/85, subentrando ad Aza Nikolic.

Nino Cescutti era anche un educatore, condividendo la sua passione per la pallacanestro e lo sport in generale con giovani talenti. Dopo un lungo periodo trascorso a Tolmezzo, era tornato a Udine e aveva continuato a essere una figura di riferimento per la comunità sportiva. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto immenso nella storia della pallacanestro friulana. Domenica avrebbe desiderato assistere al derby tra Udine e Cividale.

Il cordoglio del governatore Fedriga.

‘L’Amministrazione regionale esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Nino Cescutti ex giocatore e allenatore di pallacanestro e  primo friulano a giocare in Nazionale, che ha saputo portare in alto i valori dello sport e la cui passione e dedizione hanno ispirato molti”.

Lo ha espresso il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga sottolineando come Cescutti abbia saputo, con il suo esempio e il suo insegnamento, incoraggiare molti giovani ad avvicinarsi allo sport come occasione di crescita e di affermazione personale.

Il sindaco De Toni: “abbiamo perso un grande campione, ha fatto appassionare alla pallacanestro migliaia di Udinesi”.

“Abbiamo perso in modo tragico un grande campione dello sport, un eroe del basket e una figura rappresentativa della nostra città. Nino Cescutti ha fatto appassionare alla pallacanestro migliaia di udinesi e si è fatto sempre portatore di valori importanti, i valori fondanti della nostra società. A nome dell’intera Giunta saluto un grande udinese e sono vicino alla famiglia in questo difficile momento” 

Il messaggio di cordoglio dell’assessora Chiara Dazzan.

“Oltre ad aver perso un pezzo di storia del basket udinese e friulano abbiamo perso una persona squisita, che ha sempre incarnato con semplicità e orgoglio i valori dello sport. Conosciamo bene le sue imprese con le maglie di Milano, Varese, Pesaro e della Nazionale, ma quello che mi piace ricordare oggi sono i suoi primi passi da cestista in quello che fu il “Piccolo Stadio” di Udine in largo Ospedale Vecchio, dove per fare qualche tiro a canestro tracciava le linee di quel campo in terra battuta con la calce, assieme ai compagni. Non dimentico nemmeno il suo impegno con i più giovani come professore di educazione fisica all’Istituto Marinoni. Questo era rimasto Nino Cescutti, un uomo appassionato, uno sportivo vero che ci mancherà molto. Il mio sentito cordoglio va alla famiglia e ai tanti amici da cui è sempre stato circondato”