Gli spostamenti vietati fuori dal comune per fare acquisti.
Come spesso accade, la pubblicazione di un dpcm o di qualche norma legata al contenimento dell’epidemia da Covid genera dubbi. Ma anche interpretazioni diverse.
È così, per esempio, riguardo agli spostamenti per fare acquisti. “Laddove il proprio Comune non disponga di punti vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio presenti una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica, di punti vendita necessari alle proprie esigenze, lo spostamento è consentito, entro tali limiti, che dovranno essere autocertificati”. Questo è quanto si legge nelle Faq del governo. E così, per qualcuno la speranza di raggiungere nuovamente il supermercato di fiducia si è fatta largo.
A chiarire meglio i contorni della norma ci pensa, però, una comunicazione firmata dal prefetto di Udine, Angelo Ciuni. “In relazione alla locuzione “o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi o non disponibili in tale comune” si ritiene che le valutazioni non possano prescindere dal dato letterale della norma e che eventuali interpretazioni eccessivamente estensive quale il recarsi presso una grande catena internazionale perché si vuole acquistare il bene di quella marca o perché il supermercato pratica una speciale offerta o perché si intende fruire delle prestazioni del centro estetico o del salone-parrucchiere di fiducia finirebbe con lo svilire l’efficacia reale delle disposizioni rispetto alle finalità per le quali sono state previste“.
Insomma, per motivare lo spostamento e non incorrere in sanzioni, bisognerà risultare credibili.