Il Consorzio Pro Loco Torre Natisone dona cibo ai bisognosi.
Oltre 6 tonnellate di prodotti alimentari di prima necessità e freschi sono stati donati dal Consorzio tra le Pro Loco Torre Natisone – Tôr Nadison – Ter Nediža al Banco Alimentare del Friuli Venezia Giulia, per aiutare durante le festività famiglie in difficoltà a causa del Covid-19. Un progetto solidale chiamato “Da Famiglia a Famiglia – Un aiuto concreto dalla famiglia delle Pro Loco alle famiglie del Friuli”, realizzato dal Consorzio con il sostegno del Comitato regionale del Friuli Venezia Giulia dell’Unione Nazionale tra le Pro Loco d’Italia (Unpli) e di singole Pro Loco, ha visto la raccolta in pochi giorni a inizio dicembre.
I fondi raccolti sono stati utilizzati per acquistare gli alimenti nella catena di generi alimentari all’ingrosso Vivo Friuli, la quale ha applicato un prezzo calmierato per far rendere al meglio i fondi raccolti. Non solo: alcuni fornitori della catena hanno voluto dare il loro contributo con ulteriori donazioni materiali. Il presidente del Consorzio Gianfranco Specia insieme al presidente del Comitato regionale Pro Loco, Valter Pezzarini, ha effettuato la consegna nel magazzino del Banco a Pasian di Prato, venendo accolti dal presidente del Banco alimentare regionale Paolo Olivo, dalla responsabile della comunicazione Clara Braidotti e da altri volontari dell’organizzazione no profit che aiuta 300 enti caritativi convenzionati, i quali assistono circa 47 mila indigenti in regione.
“Tra le altre cose – spiega Specia – abbiamo consegnato oltre mille litri di latte, 700 kg di farina, 750 kg di pasta e 800 di frutta e verdura, puntando ad alimenti che lo stesso Banco alimentare ci aveva segnalato come particolarmente necessari in questo difficile momento. Noi Pro Loco del territorio siamo come una “grande” famiglia, molto unita e sempre pronta ad aiutare il prossimo e in questo caso abbiamo voluto aiutare le tante “piccole” famiglie, in aumento anche nelle nostre comunità, che a causa di questa situazione difficile legata all’emergenza coronavirus non riescono più a provvedere al sostentamento”.