Dopo l’ingresso nell’euro, i prezzi in Croazia sono schizzati.
Vacanze in Croazia per spendere meno? Non più. Con l’ingresso in Schengen e nell’eurozona, anche là i prezzi sono schizzati in su. Tanto che, come fanno i friulani, anche i croati si spostano in Slovenia per fare la spesa, perché è più conveniente.
Dal primo gennaio, con l’arrivo dell’euro, si sono registrati numerosi rincari che hanno toccato il 20 per cento sugli alimentari (pane e burro fino al 30) e addirittura l’80 per cento per i servizi. Tanto per fare un esempio, se il 31 dicembre il caffè lo si pagava circa 8 kune, il giorno successivo è arrivato a 1,20 o 1,5o la tazzina. Troppo, per essere solo un arrotondamento nel cambio. E infatti, il governo di Zagabria, recependo le proteste dei cittadini, ha annunciato contromisure come l’invio degli ispettori nei negozi.
Nel frattempo, però, un sempre maggior numero di croati ha cominciato a fare la spola nei negozi sloveni, vicini al confine (come a Brezice) per acquistare generi alimentari di base, quali come farina, pasta, caffè, latticini: secondo la stessa agenzia di stampa slovena Sta, diversi croati dicono che, acquistando in Slovenia, risparmiano più di 100 euro ogni carrello pieno.