Lo scheletro trovato sul monte Quarin.
Uno scheletro vicino alla scarpata, seguendo i tornanti che salgono sul monte Quarin, sopra Cormons. I resti del corpo sono stati trovati ieri pomeriggio da un escursionista, che ha subito allertato i carabinieri di Gradisca d’Isonzo. In serata quello che rimaneva dei resti di quell’uomo, rimasto a quanto pare per lunghi mesi esposto all’aria e alle intemperie, è stato portato all’istituto di medicina legale, dove verranno fatti tutti gli accertamenti per cercare di dargli un’identità.
C’è già una pista, però, sulla quale gli inquirenti stanno lavorando. È che quello scheletro sia di Roberto Volo, il 62enne di Farra d’Isonzo, scomparso dal 27 febbraio del 2020. Non era andato a lavoro quel giorno, uno studio di commercialisti di Udine, e la sua auto era stata ritrovata poco dopo proprio sul monte Quarin. Le ricerche si erano estese per mesi in tutto il Friuli senza esito.
Una speranza di ritrovarlo in vita che per i familiari era diventata sempre più flebile e che ora potrebbe purtroppo definitivamente spegnersi. Non sarà facile per il medico legale ricostruire i dettagli della morte. I resti del corpo sono stati visibilmente compromessi dal fatto che sia rimasto all’aria aperta. Sul ritrovamento indaga la Procura di Gorizia.