I militari della base di Rivolto hanno donato sangue.
La donazione all’interno della base di Rivolto è matura per diventare una significativa consuetudine: l’autoemoteca dell’Afds, infatti, ha nuovamente fatto il suo ingresso nell’aeroporto dell’aeronautica, che ospita sia i ‘lancieri neri’ del 2° Stormo, sia il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”.
Si tratta della quinta volta nell’arco di sei anni, in cui però vanno conteggiati i due pandemici. I portoni, infatti, si sono aperti già nel 2018 durante il comando della base del colonnello Andrea Amadori e sono proseguiti fino a oggi sotto il comando del colonnello Paolo Rubino.
“Il legame tra i donatori friulani di sangue e l’Aeronautica militare – ha dichiarato il presidente dell’Afds Roberto Flora, che era accompagnato dal vicepresidente Mauro Rosso responsabile della gestione del mezzo mobile – dura da tantissimi anni e le stesse Frecce Tricolori sono state in passato testimonial della promozione del dono con manifesti che nel 1997 tappezzarono il Friuli e che ancora oggi molti ricordano”.
Sono stati 23 i militari che nella recente raccolta hanno dato il loro braccio all’iniziativa. Fino a oggi le donazioni all’interno dell’aeroporto militare sono state 107 e sono stati abilitati 26 nuovi donatori. Non bisogna poi dimenticare che lo Stormo di stanza a Rivolto rappresenta già un presidio a favore del bene comune, per esempio a supporto del Centro Regionale Trapianti, attraverso il servizio di trasporto aereo “H24 light”.
“Ringrazio le donne e gli uomini in azzurro che con la loro partecipazione all’iniziativa hanno voluto offrire ancora una volta il loro contributo alla campagna di raccolta dell’Afds” ha detto l’attuale comandante dell’aeroporto, colonnello Rubino, lui stesso per la prima volta tra i donatori (si è poi iscritto alla sezione di Pasian di Prato), accompagnato dal tenente colonnello medico Luca Zoldan. “Ci auguriamo – ha concluso il presidente Flora – che questa presenza della nostra autoemoteca nella base di Rivolto possa diventare una consuetudine almeno per due appuntamenti all’anno”.