La donazione dell’Andos di Codroipo.
Grazie alla donazione dell’Andos (Associazione Donne Operate al Seno) di Codroipo, la Senologia dell’ospedale di Udine può contare su una nuova strumentazione: il sodalizio, infatti, ha lanciato una raccolta fondi che ha raggiunto i 12mila euro a beneficio del progetto “New Generation Sequencing per analisi della biopsia liquida della mammella“.
I soldi hanno permesso l’acquisto di un frigorifero tecnico specializzato per le procedure utilizzate dalla Struttura operativa complessa di Chirurgia senologica di Udine, diretta dalla dott.ssa Carla Cedolini, e utile in particolare per la conservazione dei reagenti e dei campioni biologici utilizzati per le ricerche molecolari sui tumori che ancora oggi possono condurre alla morte.
“Lo sforzo profuso da chi subisce patologie gravi, come il tumore al seno, nel superare la malattia e nel mobilitare la popolazione con azioni informative e di condivisione rappresenta un alleato importantissimo a supporto del sistema sanitario. Il vostro esempio è ulteriore testimonianza di come il Friuli Venezia Giulia sia una regione virtuosa per l’organizzazione e la dinamicità del volontariato, che continua a dimostrare una forte capacità di sensibilizzazione” ha detto l’assessore regionale alla salute, Riccardo Riccardi,
L’esponente della Giunta è intervenuto all’incontro di ringraziamento organizzato questa mattina nel presidio ospedaliero Santa Maria della Misericordia di Udine, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale di Asufc Denis Caporale e la presidente di Andos Codroipo Donatella Colomba.
“Come Regione – è la riflessione condivisa da Riccardi – continueremo a stanziare ingenti risorse nel comparto sanitario, con la previsione di aumentare, nella prossima legge di Stabilità, la spesa sostenuta nel 2023. Siamo altresì coinvolti in un’operazione tesa a garantire migliori condizioni di
sicurezza per i pazienti, a fronte dei limitati numeri di competenze professionali che si registrano attualmente. Un obiettivo che va perseguito da un lato tenendo conto della prossimità del servizio, dall’altro riorganizzando le sedi in cui vengono effettuati gli interventi chirurgici: per la sicurezza delle persone malate, ogni struttura non può prescindere dalla presenza di una quantità sufficiente di personale qualificato, strumenti, tecnologie e, non ultimo, di una soglia minima di casi da trattare“.