A Codroipo nasce il nuovo polo sanitario.
A Codroipo verrà realizzato un ospedale di comunità con una dotazione di almeno 20 posti letto per pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa/media intensità clinica e che non possono essere assistiti adeguamenti a domicilio.
A darne notizia è stato il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, intervenuto alla presentazione del progetto di riorganizzazione del Distretto sanitario di Codroipo, che prevede la realizzazione sia di un nuovo ospedale di comunità, che di un Hospice e di una Speciale unità di accoglienza permanente (Suap) – primo lotto, per una superficie di circa 3mila metri quadrati relativa ai soli immobili.
L’illustrazione, con contestuale firma per l’avvio dei lavori con la ditta che li eseguirà, si sono tenute insieme al direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc) Denis Caporale, del primo cittadino di Codroipo Guido Nardini e di numerosi sindaci del territorio.
Il vicegovernatore ha spiegato che in questo nuovo polo saranno disponibili 10 posti letto per Suap, 12 posti letto per Hospice, 30 posti letto per ospedale di comunità, 12 posti di post acuti e servizi ambulatoriali (64 posti in tutto), oltre al servizio di continuità assistenziale. Il quadro economico supera i 6 milioni di euro. Il secondo lotto potrà contare invece su 8 milioni di euro.
Il progetto prevede la realizzazione di una nuova struttura sanitaria residenziale territoriale destinata a un’ampia fascia di pazienti con diverse esigenze di assistenza che non possono essere curati adeguatamente a domicilio per motivi socio sanitari. La durata della degenza sarà breve; la gestione sarà prevalentemente di tipo infermieristico.
Il polo sorgerà in corrispondenza del parcheggio a levante dell’attuale piastra ambulatoriale e in parte su un’area libera che si affaccia sul torrente Corno. Sarà costituito da una struttura realizzata ex novo, collegata agli edifici già esistenti tramite alcuni corridoi di servizio. I lavori preparatori sono stati in parte già avviati con un’opera propedeutica di sbancamento di un’area, con la demolizione di alcuni manufatti (reti di delimitazione) e taglio di piante. I cantieri chiuderanno tra 20 mesi.