La spiegazione dell’esperta sulle scosse di terremoto a Claut.
Le scosse di terremoto che questa settimana hanno colpito più volte la comunità di Claut sembrano non essere ancora giunte al termine. Dopo l’ultimo evento registrato nel pomeriggio di ieri, mercoledì 28 dicembre alle 13.19, con una magnitudo di 2.3, che per fortuna non ha riportato danni di grosso rilievo, gli esperti si dicono pronti a rilevare ulteriori situazione analoghe.
“La zona di Claut è storicamente altamente sismologica, quindi è certamente soggetta ai cosiddetti ‘sciami sismici’, ovvero tante scosse in un arco di tempo ristretto, dalla magnitudo più o meno simile”, spiega la dottoressa Carla Barnaba, sismologa dell’ OGS, Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale. “Si tratta infatti – prosegue la Dottoressa Barbaba – di eventi di lieve entità, che solitamente non creano alcun danno a persone e strutture, ma che solitamente si protraggono e si protrarranno sicuramente ancora per molto tempo“.
“Le prime scosse, in realtà, sono iniziate i primi giorni di novembre, è comprensibile che la popolazione sia intimorita, ma una situazione analoga si era già verificata nel 1996, ed anche in quel caso non ci furono particolari ripercussioni al patrimonio edilizio” tiene a precisare la sismologa. “In quell’anno – conclude la Barnaba riferendosi al 1996 – le scosse iniziarono a gennaio e si conclusero ad aprile e la magnitudo si aggirò sempre dai 2.7 ai 3.8, rientrando sempre in un range di non pericolosità sia per quanto riguarda gli esseri viventi sia per le strutture “. L’evento sismologico più rilevante per quanto riguarda la comunità di Claut risale a fine ‘800, più precisamente al 1892, in cui la scala Mercalli segnò il sesto grado, limite entro il quale non vengono rilevati danni significativi al patrimonio edilizio.