Aldo e Romano Cumini erano i proprietari e gestori del Teatro Ristori di Cividale.
Il “ridotto” del Teatro Comunale Adelaide Ristori è stato ufficialmente intitolato ai fratelli Aldo e Romano Cumini. In occasione di uno degli spettacoli della Stagione teatrale, qualche giorno fa l’assessore alla Cultura Angela Zappulla e Fabio Cumini, figlio di Romano e nipote di Aldo, hanno scoperto la targa celebrativa installata nella saletta al primo piano del teatro.
“Il teatro Ristori, oggi di proprietà del Comune, rappresenta storicamente per la città il luogo di aggregazione culturale più importante. Il Comune di Cividale vuole ringraziare i fratelli Aldo e Romano Cumini, precedenti proprietari e successivamente gestori, attraverso l’intitolazione a loro nome del “ridotto” del Ristori” – commenta Zappulla che ringrazia – simbolicamente tutta la famiglia Cumini attraverso Fabio oggi dipendente dell’ERT, che nello svolgimento quotidiano del suo lavoro, raccoglie e perpetua una tradizione familiare quale figura di riferimento nella gestione del Ristori, lavorando sempre con passione e impegno nell’accoglienza e promozione delle molteplici attività del nostro teatro”.
La storia dei fratelli Cumini e il legame con il Teatro Ristori.
Aldo e Romano sono due personaggi molto noti in città. Aldo Cumini era nato il 15/11/1921,
deceduto il 28/09/2018; Romano Cumini nato il 15.06.1924 deceduto l’11/02/2015; entrambi nati a Cividale, anche se originariamente erano di Torreano.
Di quattro fratelli maschi, dopo il servizio militare e la guerra (Aldo era reduce dalla Russia), Aldo e Romano partirono per il Venezuela dove lavorarono come manovali, muratori, operai, e in pochi anni fondarono una ditta di costruzione e con un terzo socio realizzarono principalmente strade e ponti, fabbriche o grandi strutture per permettere allo Stato di crescere economicamente, visto i grandi possedimenti petroliferi del Venezuela.
“Lavorarono in ogni parte del Paese – racconta Fabio Cumini -, ma ricordavano soprattutto Maracaibo come luogo di grande espansione e lavoro. Nel 1958 rientrarono a Cividale. Li soprannominarono “Gli Americani” per il loro nuovo benessere. Insieme al terzo socio presero in mano la ristrutturazione del Teatro, ma solo la parte di finanziamento, non di costruzione vera e propria. Il terzo socio dopo pochi anni si ritirò dall’impresa”.
“Romano contemporaneamente rilevò il negozio di calzature in piazza e Aldo si dedicò principalmente alla gestione del teatro. Tutto questo sempre insieme alle mogli, compagne fondamentali delle loro lunghe vite ed esperienze. Aldo, due figli, Romano tre”. “Un pensiero affettuoso da parte del Comune va infine anche alla signora Linda, mamma di Fabio,
moglie di Romano, che è mancata di recente”, conclude l’assessore Zappulla.