Sabato 8 ottobre la terza camminata per riaprire l’ospedale.
È ancora molto caldo il tema circa il punto di primo intervento di Cividale del Friuli, chiuso ormai dal 16 marzo 2020. I cittadini cividalesi hanno più volte protestato e sabato 8 ottobre, tornano in strada per chiedere dei cambiamenti reali e immediati: riaprire il Pronto Soccorso di Cividale.
A organizzare la camminata di sabato è Franco Chiarandini, ex coordinatore regionale dei Comitati e presidente del nuovo comitato “Io voglio l’ospedale di Cividale”.
“Il nuovo comitato vanta quasi 1700 iscritti, cividalesi dei quali mi faccio portavoce per chiedere di riaprire subito il punto di primo intervento di Cividale, il reparto di radiologia e di medicina per acuti, nonché il laboratorio analisi. Vogliamo una riapertura seria e non temporanea come quella avvenuta due anni fa per la durata di un mese, durante la quale hanno avuto luogo le elezioni del sindaco della cittadina”.
Le motivazioni che Chiarandini espone sono molto pratiche: “Le Valli del Natisone e in generale il cividalese – spiega – hanno subito una grande perdita con la chiusura del comprensorio di Cividale. Il primo punto di riferimento è ora quello di Udine, che dista oltre 35 chilometri per gli abitanti delle Valli. Sostanzialmente ci troviamo davanti a 55 mila persone del comprensorio cividalese scoperte di un punto di primo soccorso a portata di mano. Chiediamo l’applicazione della legge Balduzzi del 2015 e l’apertura di un servizio disponibile 24 ore su 24, non con chiusura alle ore 20, come invece accade nelle realtà di Sacile e Maniago”.
L’ex coordinatore regionale sottolinea quanto sia importante il contributo della dottoressa Simona Liguori, medico oncologico e vicepresidente III Commissione sanità regione FVG: “Grazie alla dottoressa, che è l’unica che ci sta offrendo un valido supporto, ci stiamo muovendo portando diverse mozioni e interrogazioni in giunta, che però vengono sempre bocciate”.
Chiaradini affronta un altro tema importante: “Recentemente nel cividalese moltissime persone si sono trovare prive di un riferimento per quanto riguarda il medico di famiglia, e sono state indirizzate in comuni limitrofi, come Corno di Rosazzo o Manzano. Il problema – continua – non è da sottovalutare, in quanto sono moltissimi gli anziani che ne risentono, mancando loro un medico di fiducia. Questa problematica può talvolta avere anche dei risvolti economici, in quanto non tutti si possono permettere grandi spostamenti per visite mediche”
“Il punto di primo soccorso – conclude Chiarandini – negli anni è sempre stato un centro di riferimento per i comuni vicini. Il vuoto che lascia è enorme. Continuerò a battermi perché il Pronto Soccorso cividalese possa riaprire, lo chiedono i cittadini”.