Sopralluogo dell’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, oggi durante la visita al poligono di tiro Checkpoint Training Camp a Cividale del Friuli. La struttura, aperta al pubblico da circa un anno, viene frequentata da appassionati provenienti da tutto il Nord Italia e dall’Europa, in particolare Austria e Repubblica di Slovenia, che spesso scelgono di soggiornare a Cividale per più di qualche giorno.
“La nostra regione vanta una vasta e diversificata offerta di attività all’aria aperta per gli sportivi ed è questo uno dei driver più importanti per attrarre nuovi turisti. Non mancano le opportunità nemmeno per gli appassionati di tiro a segno che, da circa un anno, a Cividale del Friuli possono usufruire di una struttura tra le più grandi del Nord Italia e all’avanguardia nella sicurezza“.
La struttura.
Il poligono di tiro all’aperto insiste su un’area di 10 ettari progettata e costruita come struttura specializzata per l’addestramento con armi da fuoco e per gli sport del tiro a fuoco. Al suo interno sono disponibili un container shooting range con 9 postazioni per il tiro statico fino a 25 metri accessibile anche per persone diversamente abili, 5 campi di diverse grandezze per il tiro in dinamica, un campo di tiro per la lunga distanza con 20 linee fino ai 500 yards. Quest’ultima è una delle linee di tiro più lunghe del Nord Italia.
Fra i servizi offerti, la struttura propone corsi di formazione di sicurezza di base, avanzati per armi da fuoco e tattico-operativi su vari livelli. Il poligono è inoltre utilizzato anche dalle forze dell’ordine per la pratica.
“Portare un’arma, che si tratti di un uso professionale o sportivo, richiede una grande responsabilità per la propria e l’altrui incolumità – ha commentato Bini -. Poter effettuare un’importante parte pratica e teorica in strutture idonee con istruttori preparati permette di utilizzare lo strumento nel modo corretto e con consapevolezza”. Nella realizzazione del poligono di tiro, come è emerso durante la visita, è stato effettuato un importante investimento per la sicurezza, pari a circa un milione di euro, che ha permesso di ottenere la certificazione da parte di un perito balistico.