Opuscolo anti-stupro a Cividale, la sindaca ritira le copie dalle scuole

Le conseguenze del caso sull’opuscolo anti stupro

Il grande clamore che ha avuto anche a livello nazionale la distribuzione dell’opuscolo anti stupro nelle scuole di Cividale ha avuto le sue conseguenze.

La sindaca della città ducale, Daniela Bernardi, ha infatti deciso di ritirare le copie del volantino e ha tolto le deleghe alle Politiche sociali e giovanili nonché quella alle Pari opportunità all’assessore che se ne era occupata. Il vademecum, infatti, era stato edito dallo stesso Comune. La pubblicazione era finita al centro di aspre polemiche a causa dei consigli contenuti, che spesso erano più rivolti alle donne che agli aggressori: consigli come “Evitare sorrisi provocatori e abiti succinti”, che sono stati definiti da più parti medievali. Un caso ripreso, oltre che dai quotidiani nazionali, anche da trasmissioni come Le Iene e da personaggi famosi come Chiara Ferragni.

“Registriamo il passo indietro e l’assunzione di responsabilità che avevamo chiesto al sindaco – ha riferito Beatrice Bertossi, coordinatrice del Movimento studentesco per il futuro che per primo ha sollevato il caso -, perché certi temi, come la violenza di genere, non si possono affrontare con leggerezza e siamo soddisfatti anche dell’accettazione da parte del Comune della proposta di istituire una Consulta dei giovani, un organo collegiale che come Movimento avevano sollecitato da tempo”.

Il Movimento studentesco per il futuro, insieme con il Collettivo Studentesco Solidale di Udine, ha anche intenzione di chiedere alla Regione, “l’istituzione di una Consulta regionale dei giovani, sul modello del Fast, Forum delle Associazioni degli Studenti”.