Il flop dello sportello linguistico di Cividale, solo 6 accessi l’anno: il caso a Roma

L’interrogazione a Roma dello sportello linguistico di Cividale.

Uno ogni due mesi, per un totale di 34 da agosto 2016 ad oggi. Tanti sono stati i fruitori del servizio dello sportello linguistico sloveno di Cividale del Friuli per il successivo rilascio di carte d’identità bilingui o di altri documenti.

È quanto emerge dalla risposta del governo a un’interrogazione presentata dal deputato di Forza Italia Roberto Novelli, resa oggi nel corso di un question time in commissione Affari costituzionali.

“Numeri che confermano quanto vado dicendo da tempo, forte del sentimento di ampissima parte della cittadinanza: a Cividale – l’antica Forum Iulii che ha dato il nome alla nostra Regione, e comune friulanofono – non esiste una minoranza slovena, ma esiste, e merita tutela, una minoranza slavofona proveniente dalle valli del Natisone. Ma che non è minoranza nazionale slovena come vuol far credere chi vorrebbe trasformare Cividale del Friuli in Čedad”, spiega Novelli. 

“Trentaquattro documenti, di cui il 99% carte d’identità richieste sicuramente per motivi politici da cittadini italiani che non parlano una parola di sloveno, e che quindi non si capisce di che tutela abbiano bisogno, oltre a forse un certificato di nascita tradotto, mettono nero su bianco l’errore compiuto da alcuni, sicuramente in buona fede, da una minoranza di consiglieri comunali che votarono per inserire Cividale nel perimetro dei comuni in cui è presenza una minoranza nazionale slovena. Una decisione improvvida che sarebbe l’ora di rivedere, ma purtroppo l’influenza dello Stato sloveno è ancora troppo forte, oserei quasi dire che siamo di fronte a una ingerenza“, conclude Novelli.